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22/11/24 ore

Pino Settanni, Kabul 2002-2005


  • Giovanni Lauricella

Pino Settanni ripropone un tema a cui è da tempo legato, la sfera culturale del Vicino Oriente liberamente interpretata. Da sensibile artista quale è non sfugge al confronto-scontro che si è aperto nei confronti di questo popolo, che esprime contraddizioni spesso esplosive che ci coinvolgono sempre di più.

 

In questo caso la rappresentazione dei soggetti consistente nell’individuazione dell’abito femminile islamico offre spunti formali che Pino gestisce con intelligente abilità tecnica rendendo molto accattivanti le sue foto.

 

Sfruttando l’esposizione lunga egli ottiene delle scie che fanno dei burqa dei costumi colorati dall’effetto scenografico intrigante, al punto da presentarsi nell’insieme come delle composizioni che hanno una forza teatrale propria.

 

Con un attento dinamismo cromatico Pino stupisce l’osservatore, che vede in quei gruppi di donne quasi una coreografia folkloristica di impronta occidentale, cioè appartenente al nostro immaginario artistico contemporaneo.

 

In pratica, assistiamo a un paradosso estetico fatto di tradizione medioevale che diventa una riflessione odierna tendente all’ambito astratto informale. A colpo d’occhio, se entrando a vedere la mostra non si sapesse di essere di fronte a delle foto, si penserebbe che quei riquadri multicolori fossero quadri dipinti con effetti lucidi e brillanti, cosa che non è in quanto sono scatti di macchina fotografica.

 

Una luminescenza che sembra voler ribadire la presentazione fatta dalla curatrice Paola Paleari, dove si ribalta il concetto oscuro che abbiamo della donna mediorientale in una dimensione opposta, piacevole ed esteticamente efficace.

 

Non i soliti teatri di guerra o di violenza sessuale a cui l’immaginario collettivo è legato, ma sinuose pieghe di colore che affascinano la visione di un mondo surreale creato dalla maestria tecnica dell’artista Pino Settanni purtroppo recentemente scomparso.

 

Pino Settanni. Kabul 2002-2005

Tricromia 

via della barchetta, 13 

Roma a partire dal 10 aprile


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