Dalla memoria familiare dell'autrice, un'esponente assai prestigiosa di quella borghesia ebraica intellettuale e cosmopolita che in tutta Europa venne perseguitata dai regimi razzisti prima e soprattutto durante il secondo conflitto mondiale, viene tratta, come ben esplicita il titolo “Album di famiglia”, una narrazione per immagini di una tragedia che incise in modo traumatico sulla sua personalità di bambina, poi di donna, impegnata in vari settori, dal giornalismo, all'arte, alla psicologia, al cinema.
La tragedia - in sostanza una delle tante pagine della Shoa ambientate nel contesto italiano, che coinvolse tutta la famiglia Einstein, che rivediamo e riviviamo in quanto riflessa su di lei, la piccola Lorenza, e su sua sorella Paola, straziate dalla prematura scomparsa della madre Olga Liberati, costituisce una delle dinamiche che animano la sua pittura.
Nella sequenza dei quadri troviamo tutti i personaggi tanto amati della famiglia: lo zio Robert Einstein, la zia Nina Mazzetti, le cuginette Cici e Luce, compresi tantissimi altri che caratterizzano la scena come in un romanzo fatto da illustrazioni.
Lorenza Mazzetti dipinge come un'artista naif, con un piglio figurativo volutamente semplice ed efficace, che ricorda quelle delle favole russe di cui Marc Chagall si fece interprete nei suoi primi quadri, mentre nelle raffigurazioni con numerosi personaggi ricorda certe rappresentazioni di Emanuele Luzzati, ma senza l'impianto scenico. Figure che appaiono sospese, inafferrabili come quelle dei sogni, ma che trasmettono, come in una rievocazione psicanalitica, un forte senso dell'elaborazione del lutto attraverso il ricordo.
Lorenza Mazzetti, nata a Roma, ha vissuto l'infanzia in Toscana, nella villa della famiglia della zia paterna, sposata a Robert Einstein, cugino di Albert. Il cielo cade (Premio Viareggio del 1962) narra di quell'infanzia, nella villa degli zii che facevano da genitori a Lorenza e alla sorella minore. Regista cinematografica, ha fondato con Tony Richardson, Lindsay Anderson e Carel Reitz il «Free Cinema Movement». Oggi dirige a Roma il Puppet Theatre.
Quasi non volendo discostarsi da un passato volutamente remoto, Lorenza Mezzetti, nell'affrontare nella pittura un'altra maniera di narrare la propria storia, già consegnata alla scrittura col libro autobiografico Il cielo cade, mostra di conserva l'animo infantile di una creatura che dovrà crescere su una dolorosa e traumatica esperienza di vita, ma che può essere riafferrata e fatta rivivere nella maturità, quando il tempo dell' infanzia è ormai trascorso.
Come romanzo di formazione nel particolare sfondo della persecuzione razziale e della guerra, possiamo paragonare la narrazione della Mazzetti ad altre testimonianze letterarie contemporanee, quali “Il Diario di Anna Frank” e il Giardino dei Finzi- Contini” del nostro Giorgio Bassani. pertanto la medesima atmosfera di trasognato lirismo e di aspra denuncia si coglie nelle immagini che compongono la mostra.
A Dresda, presso la “Gemeindesaal der Jüdischen Gemeinde zu Dresden” dal 3 novembre al 30 dicembre 2013 la mostra “Album di Famiglia” Tagebuch Eines Mädchens Während des Faschismus di Lorenza Mazzetti,
Nella stessa sede dal 21 al 23 novembre si è tenuto il convegno “Ricordare l'Olocausto” Itinerari di storia vissuta verso una memoria europea.
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