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02/05/24 ore

‘Insieme’: dialogo pittorico poetico con mio padre Tullio, di Cristiano Maria Carta (Edizioni Croce)


  • Giovanni Lauricella

Se in uno scritto mettete dei quadri e delle poesie e poi li mescolate potrebbe venire fuori un libro: se non ci credete, Cristiano Maria Carta c'è riuscito, dando alla sua creatura pure un bel titolo: “Insieme” , proprio a rimarcare il fatto che ha usato due componenti, la sua poesia e i quadri di suo padre, in un immaginario dialogo che è stato pubblicato dalla Edizioni Croce.

 

Ne è scaturito un contenuto apparentemente facile, ma che merita parecchie attenzioni per essere capito fino in fondo.

 

Per farlo non ci poteva essere persona più indicata di Pino Blasone che ha scritto la prefazione,  in quanto vecchissimo amico di Cristiano Maria Carta e quindi buon conoscitore di tutti i riferimenti usati nelle  sue poesie, e anche del messaggio intrinseco dei quadri del padre

 

Come dice l'autore nell'introduzione, il rapporto padre-figlio era alterato perché lui stesso faceva parte di quella generazione che ha volutamente spezzato quel legame, per aprirsi ad altre esperienze che non fossero quelle familiari che hanno da sempre caratterizzato le generazioni precedenti.

 

Sì, Cristiano Maria Carta era un contestatore, come lui stesso sostiene, ed è voluto andare avanti per un nuovo mondo senza ancorarsi alle origini, ma forse per questo, a mio spassionato giudizio, è diventato poeta, proprio per portare avanti quel processo di accrescimento che da sempre ha caratterizzato la sua vita.

 

Fare un discorso sull'arte del padre è molto complesso perché ha sondato vari aspetti dell'arte visuale e in più, essendo figlio del suo tempo, ha calcato tutte o quasi le tendenze che negli anni rigogliosi che ha vissuto si sono affacciate in continuazione. 

 

Anni meravigliosi dovuti alla doppia liberazione vissuta dal dopoguerra in poi. Intendo la libertà dal terrore della guerra, ora purtroppo menomata, e la libertà dal nazi-fascismo, anche se ci ritroviamo sotto un governo di destra. In generale possiamo dire che queste due libertà sono state un propellente talmente potente che ha travolto e sospinto tutto il mondo creativo, e penso che pertanto Tullio Carta si è ritrovato a seguire vari stili.

 

Forse ho pensato troppo d'intuito, ma mi limiterò a considerare le pitture di Tullio Carta come dei pretesti usati da Cristiano Maria per la sua poesia.

 

Poesia che scorre fluida in mezzo a tanti meandri che non sono altro che la vita del poeta che ha avuto un percorso molto articolato.

 

Il libro inizia proprio con una poesia dedicata al padre Tullio che, nonostante il non dialogo di quando era in vita,  ritrova a tu per tu dopo la morte tramite i quadri che vede a casa

 

Guardandoli Cristiano scopre nel padre quella “follia” che è proseguita in lui con la poesia. così fa del padre il suo mentore e si sente come Telemaco quando fu affidato a Ulisse. Quindi vediamo un percorso interiore del figlio che si ricrede dopo la scomparsa del padre e che di conseguenza affronta la via della poesia in questo libro “Insieme”.

 

Così inizia il libro che, come in un sottile gioco, vede un Cristiano Carta a sua volta pittore” con i suoi versi, con le poesie che prendono spunto proprio dai quadri che si vedono nel libro come a essere commento scritto alle immagini, il tutto ben reso in un' ottima carta lucida e spessa.

 

Padri, La ballata del Tempo, Universi, Circo di periferia, L'incartata, Cavalli, poterebbero essere le liriche da segnalare come significative, ma tutte le poesie sono qualificanti e si intrecciano a formare  il fil rouge, che ci spiega il contenuto di “Insieme”: un libro che soddisfa l'occhio e lo spirito.

 

 


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