In tempi segnati dalla pandemia che ha accentuato ferite dolorose a livello psichico, Eugenio Borgna, psichiatra e grande appassionato di letteratura, nel suo libro “Le emozioni ferite” sembra fornire una diversa chiave di lettura in campo psicoterapeutico.
Il libro di Borgna, in verità, non è solo per psicologi o psichiatri, ma rappresenta un invito per tutti a riconsiderare il nostro modo di vedere noi stessi e gli altri nell’ottica delle nostre emozioni, puntando ad una nuova sensibilità attraverso un percorso letterario, ricco di poesia con i versi di Georg Trackl, Leopardi, Rilke, Ungaretti, Hölderlin, Rebora e tanti altri letterati che hanno vissuto l’angoscia, il dolore, la paura e hanno saputo esprimere il proprio stato d’animo nelle loro opere.
I loro versi, ricchi di emozioni e profondità inesplorate, diventano per l’autore strumento didattico per svelare potere e significato delle emozioni. Il silenzio può essere più eloquente delle parole, poiché uno sguardo o un gesto attingono alla fonte dell’emotività, usando un linguaggio non convenzionale, ma molto personale ed espressivo.
Il testo viene così presentato (Ed. Feltrinelli): “Il libro è indirizzato alla ricerca delle emozioni perdute: le emozioni che curano e quelle che, nel dolore e nella follia, anelano a essere riconosciute; le emozioni che, gracili e segrete, si colgono nella gioia e nel silenzio; le emozioni che si intravedono nella luce degli occhi e nei vasti quartieri della memoria; le emozioni che sono matrici di poesia. Sono emozioni che il libro intende fare riemergere nella loro verità psicologica e umana, e nell'importanza che esse hanno per la conoscenza di sé e per lo svolgimento di relazioni interpersonali dotate di senso. Sono emozioni che fanno parte della vita normale e della vita psicopatologica”.
Al di là dell’arricchimento culturale, la lettura del libro punta ad una nuova sensibilità che cambia il modo di percepire noi stessi e gli altri. Una sensibilità testimoniata in modo emblematico da una frase di Etty Hillesum, scrittrice, morta in un campo di concentramento: “Ma cosa credete, che non veda il filo spinato, non veda i forni, non veda il dominio della morte, sì, ma vedo anche uno spicchio di cielo, e questo spicchio di cielo ce l’ho nel cuore, e in questo spicchio di cielo che ho nel cuore io vedo libertà e bellezza. Non ci credete? Invece è così”.
Citando scrittoritutte le volte che affronta le varie tematiche, l’autore rivela una sorprendente interdisciplinarietà e, senza tralasciare gli aspetti clinici della materia, mostra rispetto per il vissuto di ogni persona dal punto di vista sempre radicato in emozioni e relazioni.
Le mie confessioni (capitolo X), di S. Agostino, ad esempio gli offrono spunti per riflessioni sulla memoria rappresentata da “spaziosi quartieri dove esiste un tesoro di innumerevoli immagini inventariate dai nostri sensi”, per cui il suo compito è immagazzinarle “nei suoi ampi ripostigli, nelle sue misteriose pieghe o sinuosità per richiamarle quando sarà necessario”. La memoria legata al tempo è per Agostino il presente del passato, mentre il presente con l’attesa si proietta nel futuro.
E sono sempre le emozioni che svelano ciò avviene nella nostra psiche, emozioni diverse: alcune rimovibili o controllabili, altre che è preferibile rivivere per curarle. Borgna sottolinea, inoltre, l’importanza di empatia, immedesimazione, le parole dette o donate e quelle ricevute. Diventa rilevante il saper cogliere l’espressione di un volto, di uno sguardo, di una stretta di mano, per riprendere la comunicazione infranta.
Ho iniziato ad interessarmi di psicologia e psichiatria per seguire meglio non solo i miei alunni portatori di handicap, ma anche quelli affetti da disagio psichico e credo che i libri di Borgna segnino davvero una svolta significativa nei suddetti campi.
Eugenio Borgna è uno degli esponenti italiani di punta della psichiatria fenomenologica. Tra i suoi libri ricordiamoMalinconia, Le figure dell'ansia, L'arcipelago delle emozioni, Come in uno specchio oscuramente, La fragilità che è in noi, L'indicibile tenerezza. In cammino con Simone Weil (Ed.Feltrinelli). Parlarsi. La comunicazione perduta, Responsabilità e speranza, L'ascolto gentile, Le passioni fragili, L'arcobaleno sul ruscello. La nostalgia ferita (Einaudi).
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