Senz’altro interessante il romanzo L’amante Silenzioso,di Clara Sanchez (Garzanti Editore), la scrittrice che ha vinto tre premi letterari spagnoli: il Premio Alfaguara con La Meraviglia Degli Anni Imperfetti, il Premio Nadal con Il Profumo delle Foglie di Limone, bestseller che ha venduto un milione di copie e il Premio Planeta con Le Cose Che Sai di Me.
Il tema dominante dell’Amante Silenzioso è il pericolo rappresentato da falsi santoni e sette che speculano su soggetti affetti da fragilità e dipendenze, per malattie e problemi psichici di varia origine. Le vittime sono attirate dalla speranza di guarigione oppure da un desiderio di evoluzione personale attraverso la ricerca spirituale.
Il romanzo narra la storia di Isabel che parte per l’Africa in cerca di Ezequiel, il quale ha abbandonato la sua famiglia per seguire a Mombasa, in Kenja, il santone Maina e la sua setta. Isabel in realtà ha avuto l’incarico dalla stessa famiglia di Ezequiel di ricondurlo a casa. Va, mossa anche da motivi personali: la scomparsa di suo fratello, suicida e vittima di una setta.
Quali gli obiettivi del suo viaggio? L’editore così lo presenta:”Isabel è lì invitata dall’ambasciata spagnola in Africa. Tutti credono che sia una giovane fotografa con la voglia di immortalare i colori e panorami di quella terra bruciata dal sole. Ma questa non è la verità. Isabel sta cercando qualcuno. Sta cercando, per conto dei suoi genitori, Ezequiel che crede di aver trovato sé stesso e ha chiuso i contatti con tutta la sua vita precedente. È stato un uomo a fargli credere di non aver bisogno di null’altro: Maina, che con il suo potere carismatico e di persuasione ha legato a sé diverse persone che come Ezequiel si sentivano perse. Perse come amanti silenziosi in cerca d’amore. Isabel deve salvarlo. Deve farlo perché non ci è riuscita con suo fratello che si è affidato a qualcuno con le stesse capacità manipolatorie. Per questo ha accettato questa strana missione. Una missione che sembra semplice: trovare Ezequiel e vedere se sta bene. Ma quando Isabel incontra finalmente il ragazzo e conosce Maina capisce che dietro l’obiettivo di regalare nuove prospettive di vita a chi credeva di non averne più si cela qualcosa di molto più grosso. Girando per i piccoli villaggi e la natura incontaminata, Isabel si accorge di strani movimenti. Movimenti in cui lo stesso Ezequiel sembra invischiato. C’è (Garzanti qualcosa che non le torna. Eppure sa che non può fare troppe domande. Perché è sola in quel paese lontano e rischia di essere influenzata e perdere anche lei il controllo. Perché la sua copertura di fotografa può cadere da un momento all’altro. Ed essendo solamente sé stessa non è facile fare scudo contro una rete di intrighi e loschi affari”.
Romanzo psicologico, ricco di contrasti, di luci e di ombre, in cui personaggi, background africano e trama sono abilmente descritti e delineati, insieme ai metodi usati per manipolare e creare sudditanza: alternanza di punizione e premio, di rinuncia e dono e soprattutto isolamento degli affetti che induce ad accettare il gruppo come unica famiglia. Il tema è di grande attualità e pertanto il romanzo stimola discussioni e riflessioni.
Colpisce la citazione iniziale di Cesare Pavese secondo la quale “chi non si salva da sé, non lo salva nessuno”, accettabile solo in parte, anche se è condivisibile la dura critica contro falsi santoni e sette manipolatrici. In realtà quando le persone stanno male a livello psicologico o fisico, hanno bisogno di cure, aiuti concreti e molto rispetto, non certo di speculatori corrotti e interessati solo a facili guadagni, sia che essi operino nel campo della medicina allopatica (basti pensare a malasanità e a disonesti profitti di industrie farmaceutiche!), sia in quello delle terapie alternative oppure quelle olistico-spirituali che cercano di favorire equilibrio psico-fisico.
L’integrazione dei due sistemi forse sarebbe auspicabile, se attuata con serietà, nel rispetto dei pazienti e delle leggi. Sarebbe opportuno far testamento biologico per scegliere le terapie desiderate, finché si è capaci d’intendere e volere.
D’altra parte bisogna evidenziare che sono in aumento i ricercatori spirituali, insoddisfatti di religioni dogmatiche ormai lontane da un’autentica spiritualità per desiderio di potere e beni terreni. Positivi risultati sono stati conseguiti in questo campo dal Conacreis, un’associazione con un suo Statuto, basato su trasparenza, correttezza e legalità, nata per iniziativa di Lucia D’Arbitrio che qualche anno prima di morire, durante una trasmissione notturna di Radio Radicale, lanciò l’idea di riunire il mondo etico e spirituale italiano, coinvolgendo politici come Luigi Manconi, Livia Turco, Carlo Rognoni ed altri che le offrirono un valido supporto. Ecco la sua voce tramessa da Radio Radicale (clicca).
Giovanna D’Arbitrio
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