Dai cenni biografici su Luisa Bussi apprendiamo che è nata a Milano da padre modenese (noto storico di diritto e docente universitario) e da madre siculo-pugliese, scrittrice e saggista. Risiede a Roma da molti anni e, come docente universitaria di Storia del diritto italiano, è autrice di numerose pubblicazioni . Ha partecipato e organizzato convegni in Italia e all’estero e fa parte di prestigiosi sodalizi scientifici. Ha l’hobby del giardinaggio, in particolare la coltivazione delle rose.
Il suo romanzo Vuoto di Scena (Nemapress Edizioni) ha vinto il Premio Pavoncella 2015 con la seguente motivazione: "Ritmo incalzante e trama avvincente, prosa fluida e personaggi intriganti fanno di "Vuoto di scena" (Edizioni Nemapress), un romanzo degno di nota nel panorama della recente Narrativa italiana.
L’autrice ha avuto la capacità di affrontare un tema scabroso e complesso, come quello degli abusi edilizi e della distruzione delle coste italiane, resi possibili dalla complicità di mafia e politica, senza mai tediare il lettore, grazie anche al sovrapporsi di colpi di scena degni di un "noir". Ad incorniciare e fare da sfondo alla vicenda, il meraviglioso panorama pugliese, dove si muovono personaggi avidi e spietati, deboli e feroci, ma anche mossi dall’ ineffabile sentimento dell’amore".
In effetti sullo sfondo dei tormentati ’70, un oscuro delitto s’intreccia nel romanzo alla struggente vicenda di un primo grande amore, in uno stile che ha tutta la tensione del giallo.
Senz’altro romantica ed accattivante la storia d’amore tra Maria Manforte, studentessa a Milano, figlia di un professore di liceo e di una giornalista di moda, con Saverio Antonelli, erede di un’antica famiglia pugliese, laureando con una tesi su agricoltura e ambiente che nutre il progetto di rilanciare l’economia della zona basandosi su colture specializzate che rispettino tradizione agricola e bellezze paesaggistiche. Saranno proprio tali progetti a scatenare omicidi legati a criminalità, corruzione e complicità politiche che distruggeranno sentimenti e legami familiari.
Indubbiamente Luisa Bussi dà prova di notevole talento in questa sua prima esperienza letteraria, anche se si comprende che sotto il suo romanzo-thriller si celano idee politiche personali, che potrebbero essere non condivise. I fatti storici ci hanno mostrato il crollo delle ideologie di destra e di sinistra, nonché una dilagante corruzione che ha coinvolto quasi tutti i partiti.
Lodevole, comunque, la denuncia contro le speculazioni economiche che nel tempo hanno devastato la meravigliosa costa pugliese.
Giovanna D’Arbitrio
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