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16/11/24 ore

Alfredo Catalani, una biografia a cura di Paolo Petronio


  • Elena Lattes

Numerosi sono i compositori italiani famosi nel mondo e forse proprio per questo, altri non meno bravi, ma caratterizzati da un temperamento più schivo o da una vicissitudini meno fortunate, sono caduti un po' nel dimenticatoio.

 

Fra questi c'è sicuramente Alfredo Catalani, nato a Lucca nel 1854 e morto prima che giungesse il nuovo secolo, nel 1893, a Milano, stroncato dalla tubercolosi. A differenza del suo concittadino Giacomo Puccini, poco più giovane di lui, Catalani incontrò nella vita molte più difficoltà. Riservato, pudico e malinconico, e quindi meno travolgente, affascinante e brillante, era, come lo definisce Paolo Petronio nella sua omonima biografia pubblicata dalla Zecchini Editore, "un'anima nobile e candida che volava in sfere spirituali (…)".

 

La lontananza dalle mondanità, in cui Puccini invece si trovava a suo agio, si riflesse ampiamente nelle opere. Entrambi musicarono principalmente storie d'amore, ma mentre quest'ultimo trattò di passioni carnali, simili appunto a quelle vissute, il Catalani si dedicò sempre a relazioni pure, quasi platoniche; in quasi tutte le sue opere, drammatiche, è presente il classico trio infelice nel quale l'amore impossibile porta alla morte di uno o due dei protagonisti.

 

Analogamente fu così anche nella sua breve vita: ebbe una relazione sentimentale con una nobildonna, moglie di un suo caro amico, Teresa Garbagnati, con la quale però non arrivò mai ad un rapporto fisico; contemporaneamente per un breve periodo fu fidanzato ad una diciottenne di altrettanta buona famiglia che però non sposò mai.

 

Al temperamento e alla malattia che lo portò alla morte anzitempo, si aggiunse per Alfredo la sfortuna anche nella carriera musicale. Un po' ingenuo, il compositore cercò spesso i favori del librettista Boito che lo snobbò, soprattutto per motivi ideologici, ritenendolo, probabilmente a torto, appartenente alla scuola degli scapigliati. Anche il rapporto con l'editore Giulio Ricordi che acquistò la Casa Lucca con la quale Catalani aveva iniziato a produrre, si comportò con lui o con indifferenza, nel migliore dei casi, o arrivando a volte perfino a boicottarlo al fine di privilegiare l'ascesa di Puccini.

 

Inoltre fu osteggiato anche dai più grandi maestri dell'epoca come il patriottico Giuseppe Verdi per aver ceduto ad un'eccessiva influenza germanica riflessa ampiamente nelle sue opere in un periodo in cui, nonostante l'Unità d'Italia fosse già avvenuta, il mondo d'oltralpe era visto ancora come il nemico occupante (parte del nord era stato fino a pochi anni prima nelle mani dell'Impero Asburgico).

 

Come se tutto ciò non bastasse il Catalani non curò molto la coerenza nelle storie musicate, lasciando così numerosi anacronismi e accostamenti geografici del tutto inverosimili.

 

Forse per questo e per chissà quanto ancora, le sue opere raramente vengono rappresentate e a lui è dedicato unicamente il più piccolo teatro al mondo, quello di Vetriano paesino dei monti lucchesi da cui ebbe origine la sua famiglia.

 

A riportarlo, però, ora alla luce ci ha pensato Paolo Petronio, autore di numerose ricerche musicologiche che gli ha dedicato una corposa biografia pubblicata dalla Zecchini Editore. Con l'intenzione, fra le altre, di sfatare tanti luoghi comuni su di lui.

 

Così la descrive il professor Renzo Cresti, Direttore dell'Istituto Superiore di Studi Musicali di Lucca nella sua prefazione al volume: "Passione, questo è il sentimento e l'emozione che si riscontrano e si provano leggendo le pagine scritte da Paolo Petronio, con tratto scorrevole e amicale". In effetti anche i lettori più distratti non potranno non essere d'accordo con questo incipit: un libro di oltre cinquecento pagine che descrive nei minimi dettagli, in maniera piacevolmente discorsiva, la vita e le "avventure" del compositore toscano.

 

Solo alla biografia è dedicato quasi un decimo del volume, seguita poi dalla minuziosa descrizione di ogni singola opera. Di queste vengono analizzati il testo e la musica di cui sono riportati ampi stralci, la trama, scena per scena, l' ambientazione e l'atmosfera, le vicende dalla genesi fino, a volte, ai giorni nostri. Il tutto ampiamente commentato ed inserito nel quadro storico di riferimento.

 

In breve, una piccola enciclopedia monografica utile per i musicologi, ma anche interessante e piacevole per chi vuole conoscere un poco noto, ma non per questo, grande compositore italiano.

 

 


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