Su Matteo Renzi, il nuovo onnicomprensivo leader del presunto cambiamento italiano molto si è scritto e si scrive, anche se l'aria che si respira è quella del "soccorso al vincitore" di antichissima tradizione del Belpaese.
Quaderni Radicali e Agenzia Radicale hanno messo in programma per la seconda metà del mese di settembre una assemblea pubblica con la quale provare a mettere a confronto interpretazioni, analisi e opinioni sul "fenomeno" Renzi.
Chi è davvero Matteo Renzi? O meglio: cosa faceva Renzi prima di diventare segretario del Pd e presidente del consiglio? Si sa che è stato sindaco di Firenze e prima ancora presidente della Provincia. La stragrande maggioranza delle persone, compresi i suoi più accaniti sostenitori, ha un grado di conoscenze non superiore.
Nonostante i 39 anni, la carriera del premier è molto lunga. I media di destra-sinistra-centro, salvo rarissime eccezioni, lo presentano come il nuovo che avanza, il rottamatore, colui che vuole le riforme, che fa le cose in fretta. Un trattamento sfacciatamente di favore, che probabilmente non ha precedenti nella storia della Seconda Repubblica.
Michele De Lucia, radicale, già tesoriere di Radicali Italiani, ha pubblicato per Kaos edizioni "Il Berluschino il fine e i mezzi di Matteo Renzi" nel quale esplora il passato del rottamatore fiorentino sin dalle sue origini politiche tracciando il suo percorso in un affresco dettagliato ed esaustivo della sua attività politica.
"Da studente liceale osteggiava il sesso prematrimoniale. Da giovane faceva il portaborse di un deputato ex Dc. Da politicante nella Margherita era il galoppino di Francesco Rutelli. Poi, nutrito di tv e di berlusconismo, ha cominciato la sua scalata di potere, benedetta da Comunione e liberazione e dai Focolarini.
A partire dal 2004, per un decennio Renzi fa l’amministratore locale (presidente della Provincia e sindaco di Firenze) a colpi di slogan, populismi e demagogia, con una dedizione ossessiva ai mass media secondo la dottrina berlusconiana. Utilizzando le cariche pubbliche, Renzi tesse la sua personale ragnatela di potere, il cui regista nell’ombra è l’ultracattolico Marco Carrai (ex Forza Italia), e il cui alveo internazionale scorre tra Washington e Tel Aviv. Alimentata da un fiume di denaro, la ragnatela del potere renziano viene sostenuta da organizzazioni cattoliche, da imprenditori e finanzieri, da scabrosi personaggi come l’americano Michael Ledeen, e da Silvio Berlusconi in persona".
Così recita la quarta di copertina del libro che di fatto ricostruisce tappa per tappa la scalata di Matteo Renzi culminata nella presa di palazzo Chigi. Alla guida di un governo nato da una crisi extraparlamentare, privo di viatico elettorale, espresso da un Parlamento delegittimato perché eletto con una normativa incostituzionale, basato su una ambigua maggioranza rispetto al mandato elettorale.
Il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa ne discute con l'autore. Di seguito l'audiovideo della conversazione.
Audiovideo conversazione di Rippa con De Lucia, autore de Il Berluschino (Quaderni Radicali Tv)
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