Nel dicembre 1819 nacque a Pesaro Sara Levi, figura chiave del Risorgimento italiano e capostipite di una numerosa discendenza che, in modi e periodi diversi, ha dato notevoli contributi al nostro Paese. Sara, infatti, sposò il tedesco Meyer Moses Nathan dal quale ebbe dodici figli, fra i quali il famoso Ernesto Nathan che fu sindaco di Roma fra il 1907 e il 1913.
A lei, alla sua opera e alla sua famiglia fu dedicata, nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, una giornata di studi, organizzata dal Parco Nazionale Museo delle Miniere del Monte Amiata, in collaborazione con le autorità locali e l'Università di Firenze. Visto il gran successo, i curatori di quel convegno decisero di raccogliere in un libro gli atti degli interventi effettuati dai docenti universitari e dagli studiosi che vi presero parte.
Nasce così il piccolo e sintetico, ma estremamente ricco volume “Sara Levi Nathan. I Rosselli e le miniere del Monte Amiata”. In poco meno di duecento pagine, vengono descritte in maniera dettagliata le vicende di questa donna che fu amica di Mazzini e di numerosi altri eroi del Risorgimento e la cui figlia, Janet, assistette in punto di morte, a Pisa, il grande patriota, così come aveva già fatto tre anni prima con Carlo Cattaneo a Lugano.
Il libro, tuttavia, non si può definire una semplice, vera e propria biografia, poiché oltre alla vita, alle opere e alla genealogia dei discendenti di questa donna straordinaria, vengono ampiamente trattati altri argomenti.
La Levi Nathan, infatti, non si occupò soltanto di fornire supporto ai vari esponenti risorgimentali, ma, anche insieme allo stesso Mazzini, si adoperò per migliorare le condizioni sociali, culturali, e quindi anche economiche, delle donne, specialmente delle appartenenti ai ceti più disagiati sia nel nostro Paese che in Inghilterra dove visse a lungo, e a diffondere nella popolazione italiana una coscienza liberale e democratica.
Anche il figlio Ernesto, negli anni in cui fu sindaco di Roma, oltre a risanare il bilancio comunale, promosse la scolarizzazione e la laicità delle Istituzioni pubbliche. Visto, poi, il periodo trattato, l'identità culturale e religiosa della famiglia Nathan e, soprattutto, l'alta percentuale di ebrei partecipanti alla vita politica e risorgimentale, viene affrontato il tema dell'antisemitismo presente in Italia fra la fine del diciannovesimo secolo e i primi 3 decenni del ventesimo e della sua evoluzione da quello di stampo cattolico dei ghetti, a quello illuminista e razzista che ispirò il nazifascismo e che colpì anche i discendenti di Sara.
I fratelli Carlo e Nello Rosselli che furono uccisi in Francia da miliziani dell'estrema destra francese su mandato dei fascisti italiani, erano infatti, suoi bisnipoti. Non solo, furono le famiglie Rosselli e Nathan a costituire la prima società che si occupò dello sfruttamento delle miniere mercurifere del Monte Amiata. Miniere che il fascismo requisì cambiandone i nomi e cancellando ogni traccia del contributo ebraico in quel territorio.
Da qui nasce il collegamento fra la storia biografica di Sara Levi Nathan e della sua famiglia con la seconda parte del libro che tratta essenzialmente dell'economia e dello sviluppo minerario di alcuni di quei comuni in provincia di Grosseto.
Il libro racconta in maniera dettagliata, corredando di documenti e testimonianze, la genesi, l'evoluzione e l'esaurimento delle riserve cinabrifere, non trascurando gli aspetti sociali e sanitari della popolazione amiatina e confrontando i dati locali con quelli di altre situazioni analoghe in altri Paesi. Una pubblicazione, quindi, interessante sia dal punto di vista storico e politico che da quello sociologico ed economico a livello nazionale ed europeo.
Elena Lattes
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