di Giulia Anzani
Giardini Naxos e Segesta, due dei parchi archeologici più caratteristici della Sicilia, sono i luoghi in cui partirà la prima edizione del Festival Ierofanie: nove serate con altrettanti appuntamenti performativi cui il pubblico è chiamato ad assistere per lasciarsi trasportare in un mondo di sacralità e sublimazione. La direzione artistica è di Claudio Collovà.
Il programma del Festival, presentato in una conferenza stampa, è arricchito da un calendario d’incontri di approfondimento sul tema del Sacro, curato da Fulvia Toscano, chiamato “CustoDire la soglia”. Gli incontri, che precederanno gli spettacoli ai Giardini Naxos, saranno condotti da importanti personalità del panorama scientifico e culturale italiano.
Sul Festival Ierofanie, l’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, ha affermato: “La Sicilia è esperienza concreta di questo Sacro che si manifesta e diviene atto, diviene realtà fenomenica ed essenza di una Terra, la nostra, che oggi ha questo significato impresso nella propria identità più profonda”.
“L’anima della Sicilia, i luoghi del Sacro” è l’efficace sottotitolo che campeggia sul cartellone. Rimanda immediatamente al forte richiamo ancestrale della Trinacria. Questo concetto è già implicito nello stesso titolo che viene dal greco antico: hierós - sacro - e phainein - mostrare -. Ierofanie è una parola coniata da Mircea Eliade - scrittore, antropologo, filosofo, orientalista, saggista e molto altro ancora -, e significa “manifestazione del sacro”.
Il sacro, come qualcosa d’implicito nella natura dell’uomo. Il sacro, un senso inscindibile dal cervello umano. Il sacro, la patina dorata da oltrepassare con delicatezza, attraverso la quale si riesce a generare nella quotidianità il sublime, la bellezza, l’alto. Il sacro che irrompe nel profano di tutti i giorni.
“Da questa breve premessa”, spiega il Collovà, “siamo partiti Fulvia Toscano e io, per dare origine al Festival Ierofanie, in cui l’atto artistico è la più riconosciuta tendenza dell’umanità a superare il quotidiano, l’ordinario e diviene luogo della trascendenza. Devo a Fulvia questa ricerca, e la denominazione del progetto strettamente legato al Genius Loci di cui abbonda la nostra isola”.
PROGRAMMA
Sono nove gli appuntamenti del Festival Ierofanie. Musica, teatro e poesia, in un linguaggio spesso fatto di connessioni tra discipline diverse.
Inaugura Ierofanie a Giardini Naxos, Roberto Latini, pluripremiato autore, attore e regista del teatro italiano, che il 28 luglio alle 21,30 legge Mariangela Gualtieri in “La delicatezza del poco e del niente”, un concerto poetico per voce sola in cui il protagonista dà voce ad alcune delle composizioni più intense della poetessa cesenate.
Il 29 luglio ore 21,30 sempre ai Giardini Naxos sarà la volta di “The Waste Land Suite”, dopo cento anni esatti dalla pubblicazione del 1922, una dovuta celebrazione sarà dedicata a La terra desolata di Eliot che Claudio Collovà presenterà con le musiche originali tratte dal suo fortunato spettacolo del 2002, composte e suonate dalla Waste Band di Giacco Pojero e Nino Vetri, con Giuseppe Rizzo come sound designer ed elettronica dal vivo, compositore quest’ultimo con cui condivido le mie esperienze più felici nel teatro degli ultimi anni.
Il 30 luglio ore 21,30 ai Giardini Naxos la musica di Juri Camisasca, cantautore che ha costruito uno straordinario percorso artistico con felicissime collaborazioni tra le più importanti della musica italiana, presenta il suo concerto “Adunanza mistica” la cui musica ci conduce al piano dell’invisibile, in cui si accede come in una adunanza di anime, in uno stato aperto alla spiritualità più profonda.
Il 31 luglio ore 21,30 è un grande onore avere Anna Maria Hefele, una delle più importanti specialiste di canto armonico siberiano, acclamata in tutto il mondo per le sue capacità vocali, in concerto con Wolf Jansha alla jew’s harp, da noi meglio conosciuto come ‘scacciapensieri’. Di origini tedesche la Hefele vanta importanti collaborazioni internazionali, e il suo concerto, un viaggio immersivo nelle più affascianti tradizioni musicali, conclude la parte di Ierofanie a Giardini Naxos.
La seconda parte del nostro festival ha luogo nel meraviglioso parco archeologico di Segesta, in una dimensione di collaborazione tra i parchi della Sicilia. Da est volgiamo il nostro sguardo verso ovest e proseguiamo la nostra indagine il 6 agosto alle ore 22,00 presso il Tempio con Francesco Benozzo, uno dei più originali interpreti di arpa celtica con una ampia e intensa produzione discografica, filologo-linguista e creatore dell’etnofilologia, che proporrà il suo concerto Le pietre del sogno.
Il 7 agosto alle 19,30 al Teatro Antico di Segesta torna a Segesta Roberto Latini con il suo Cantico dei Cantici, uno dei testi più antichi di tutte le letterature, in una interpretazione personale e suggestiva che ha reso questo spettacolo un inno alla bellezza laica, molto apprezzato e vincitore di numerosi premi importanti del teatro italiano.
Il 13 agosto alle ore 22,00 sempre al Teatro antico sarà la volta di Qlima, una performance elettroacustica per sintetizzatore, percussione e voce, scritta da Simona Norato, compositrice e polistrumentista con diverse e importanti collaborazioni nella musica italiana, il cui tema centrale è la solennità del nostro passato e la celebrazione dei misteri della vita di ognuno.
Il 20 agosto alle ore 22,00 presso il Tempio di Segesta, Miriam Palma presenta la sua opera di teatro musicale La guardiana delle rovine, il cui titolo allude alla necessità di salvare il sacro e la ritualità in connessione con il divino. Cantante e attrice, ricercatrice tra le più innovative, Miriam Palma ha dato vita a un linguaggio espressivo molto personale tra la poesia, il teatro e il canto.
Infine il 27 agosto alle ore 22,00 sempre presso il Tempio di Segesta, Giorgia Panasci, arpista molto conosciuta e apprezzata in Italia e che vanta numerose collaborazioni in orchestre del panorama nazionale, e Giulia Perriera, alle percussioni, nel loro concerto Manas, che significa forza soprannaturale impersonale, un progetto sperimentale con un programma tra il sacro e il barocco e che propone la musica e la sonorizzazione quale collegamento fra l’Uomo Spirituale e il cervello fisico.
Un nutrito calendario di incontri di approfondimento sul tema del Sacro, condotti da importanti personalità del panorama scientifico e culturale italiano e curato come detto da Fulvia Toscano. Conversazioni con il pubblico che, con felice intuizione, ha intitolato CustoDire la soglia.
Incontri che precederanno gli spettacoli di Giardini Naxos e che permetteranno una profonda immersione nel concetto di sacro che sta alla base della nostra ideazione. Sulle tracce della sapienza greca, con Angelo Tonelli e Davide Susanetti, Caro Hilmann con Riccardo Mondo e Luigi Turinese, Il nuovo alfabeto del sacro con Alessandro Dehò e Davide Brullo, e Metafisica dell’ecologia, il ritorno degli antichi Dei con Andrea Scarabelli ed Eduardo Zarelli. Infine un seminario e un workshop a Segesta-Calatafimi condotti da Raffaele Schiavo, cui sarà possibile partecipare, come laboratorio esperienziale. Cantante, musicista, compositore, musicoterapeuta, ricercatore, autore e performer teatrale, è esperto di voce antica (dal medioevo al barocco), di Polifonia e Canto degli Armonici, e la modalità di insegnamento svolta nel suo workshop segue per buona parte i principi teorico-pratici del metodo socio-musicale VoxEchology, da lui stesso ideato.
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