Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

19/11/24 ore

Il ragazzo dai pantaloni rosa, di Margherita Ferri. Una storia vera


  • Giovanna D'Arbitrio

Presentato al Festival di Giffoni e alla Festa del Cinema di Roma, Il ragazzo dai pantaloni rosa, di Margherita Ferri, trae ispirazione dalla vera storia di Andrea Spezzacatena, quindicenne vittima di bullismo e cyberbullismo, che si tolse la vita il 20 novembre 2012.

 

Sulla tragica vicenda la madre Teresa Manes scrisse il libro “Andrea, oltre i pantaloni rosa” (Ed Graus) che così viene presentato: “Andrea è uno dei capitoli della mia vita, il più bello, quello la cui fine non vorrei mai leggere, ma è finito”: sono queste le parole di una madre che ha perso suo figlio (…) Fiumi di inchiostro sono stati spesi per la scomparsa del ragazzo dai pantaloni rosa. Questo è il racconto doloroso, straziante, a volte delirante ma sempre attento ad ogni sfumatura, della perdita di una madre; la ricostruzione di quegli attimi; la difesa di chi non poteva più difendersi; il tentativo di comprendere e di aiutarsi; la speranza che questo possa aiutare altri”.

 

Anche un secondo libro, Il ragazzo dai pantaloni rosa (Ed. Graus 2024), di Ciro Cacciola e Maria Francesca Rubino è stato utilizzato per la sceneggiatura di Roberto Proia per il film omonimo. 

 

Ecco come viene presentato: “Questo romanzo, novellizzazione della sceneggiatura scritta da Roberto Proia per l’omonimo film (…) immagina la vita di Andrea prima del suo tragico epilogo: gli anni piccoli, le vacanze, l’allegria, i giochi, gli amici, la famiglia ancora unita prima della separazione dei suoi genitori, la sua passione per la musica e per il cinema. E poi, inevitabilmente, l’adolescenza, i “pantaloni rosa”, la sua sensibilità, la spietatezza dei giovani coetanei, la persecuzione dei social network, la fine della gioia. La vicenda di Andrea ha rappresentato il primo caso in Italia di bullismo e cyberbullismo che ha portato al suicidio di un minorenne”.

 

Oggi avrei 27 anni, ogni tanto mi chiedo come sarebbe andata la mia vita. Forse avrei scritto la mia prima canzone. Ma sapete già com’è andata a finire…”. Comincia così il film con la voce narrante di Andrea (Samuele Carrino), una voce fuori campo che inizia a raccontare la storia dalla nascita fino all’adolescenza in cui purtroppo la vita tragicamente finisce.

 

Il film ci presenta Andrea come un ragazzino sereno, altruista che ama i suoi genitori, il fratellino Daniele, le estati in Calabria. A scuola si mostra studioso e disciplinato, trascorre molto tempo con l'amica Sara e vorrebbe diventare amico di Christian, ripetente frustrato, che invece lo tratta prima con indifferenza poi con crudeltà. In effetti, come molti già sanno, il titolo del film fa riferimento al lavaggio sbagliato che trasformò in color rosa i pantaloni rossi che Teresa aveva regalato al figlio. 

 

Andrea decise di indossarli ugualmente, senza pensare al bullismo che avrebbero scatenato nei suoi compagni di scuola che arrivarono ad aprire una pagina FB intitolata “Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa”, per continuare ad offenderlo in tutti i modi possibili, finché purtroppo Andrea decise di uccidersi.

 

Il film vuole invitare all'empatia, a mettersi nei panni degli altri. Mi auguro che riesca nell'obiettivo, che abbia un impatto sui ragazzi e sugli adulti. Perché il bullismo non è un fenomeno diffuso solo nelle scuole, tra i ragazzi. Bullismo significa anche violenza, discriminazione. E queste sono proprie di tutta la società, in particolare nel momento attuale - ha affermato la regista - Andrea non ha condiviso il suo dolore, la sua angoscia con la famiglia, né con l'amica, spero che il film possa spingere i ragazzi che stanno vivendo questa situazione a parlarne con i genitori, gli amici, gli insegnanti, perché condividere il peso lo attenua. Andrea non l’aveva mai fatto e nel film l’ho voluto raccontare in maniera netta. Lui piano piano si allontana dalla madre, forse per proteggerla, per non darle delusioni. E così facendo si sobbarca tutto il peso della sua situazione e ne viene schiacciato.

 

Il cast include bravi interpreti come Claudia Pandolfi (Teresa Manes), Samuele Carrino (Andrea Spezzacatena), Sara Ciocca (Sara), Corrado Fortuna. (Tommaso Spezzacatena), Andrea Arru (Christian). Il film si conclude con le note di Canta ancora, una canzone toccante di Arisa da lei composta e dedicata alla madre di Andrea.

 

Margherita Ferri, nata a Castel San Pietro Terme nel 1984, è una brava sceneggiatrice ed è autrice di molti cortometraggi e documentari. Al suo attivo ha due lungometraggi Zen sul ghiaccio sottile e Il ragazzo dai pantaloni rosa

 

Ecco il trailer del film (da Coming Soon)

 

 


Aggiungi commento