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24/11/24 ore

Les Misèrables, di Ladj Ly. I Miserabili, tra passato e presente


  • Giovanna D'Arbitrio

Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2019 dove ha vinto il Premio della Giuria, Les Misèrables, di Ladj Ly, regista esordiente, ha ottenuto anche dodici nomination ai César Awards e diverse candidature ai Premi Oscar. La sceneggiatura di Ly, Giordano Gederlini e Alexis Manentie è tratta dall'omonimo cortometraggio di Ly.

 

Ambientato a Montfermeil, a Parigi, il film racconta un episodio di violenza della polizia avvenuto il 14 ottobre 2008, osservato e filmato da Ly. Il titolo fa riferimento all'omonimo romanzo di Victor Hugo del 1862, in parte ambientato a Montfermeil, e descrive gli abusi contro i poveri, in particolare gli adolescenti di origine sub-sahariana e maghrebina, sottolineando così la continuità del destino dei miserabili del luogo.

 

L’inizio è con le immagini della folla a Parigi che celebra la vittoria della squadra francese ai Mondiali FIFA 2018 in Avenue des Champs-Élysées, considerato in Francia come un momento di fratellanza tra persone di diverse classi sociali ed etnie. Poi arriva l'agente Ruiz, appena trasferitosi in loco, che prende servizio nella squadra mobile di polizia, nella pattuglia dei colleghi Chris e Gwada: in breve fa esperienza in un quartiere pieno di tensioni tra le gang locali e forze dell'ordine. Purtroppo il furto di un cucciolo di leone dalla gabbia di un circo innesca una caccia all'uomo che fa esplodere la violenza e l’odio. 

 

Ispirato alle rivolte di strada a Parigi nel 2005 e ad altri fatti accaduti, nei Miserabili il regista Ladj Ly, francese originario del Mali, nato e cresciuto nel suddetto sobborgo, racconta la realtà della banlieue parigina descrivendo momenti e aspetti di vario genere: all’inizio ci sono le immagini della Francia multiculturale unita dal tifo per la nazionale di calcio, poi la vita di tutti i giorni in cui s’intreccia la giornata dei tre agenti con quella dei delinquenti, come il Sindaco, boss del quartiere, o come i Fratelli Musulmani e il loro leader, Salah, con i quali devono convivere i ragazzini delle case popolari, come Issa o Buzz che col suo drone spia le ragazze e non solo.

 

Significativa la citazione finale tratta dal romanzo di Victor Hugo: "Ricordatevi di questo, amici miei: Non ci sono cose come le piante cattive o uomini cattivi, ci sono solo cattivi coltivatori". 

 

Dal 18 maggio in streaming sulla nuova piattaforma MioCinema,Les misèrables” è senz’altro un film possente che racconta con sincerità le origini dell’odio tra “miserabili” delle banlieue parigine, avvalendosi di attori non professionisti: quartieri in cui disoccupazione e tensioni sociali sono sempre presenti, dove nulla sembra  essere cambiato da quando Victor Hugo a Montfermeil descriveva la ribellione del giovane Gavroche. E la situazione purtroppo oggi è peggiorata per l’assenza di reali politiche d’integrazione e sviluppo, con conseguenziale incremento di odio, razzismo e violenza.

 

A quanto pare in seguito ai fatti del 2005, Ladj Ly ha deciso insieme ad altri artisti militanti del collettivo Kourtrajmè, di documentare con filmati tali realtà e metterle su youtube, un nuovo modo di fare cinema politico che sottolinea le cause dei mali attuali, scatenate dai cattivi coltivatori”, cioè politici incapaci o corrotti e inique istituzioni. Al cinema e all’arte in genere, secondo il regista, spetta il compito di informare e mostrare una strada diversa.

 

Ecco un’interessante video sul film, con un’intervista al regista (da euronews)

 

 


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