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24/11/24 ore

Che fine ha fatto Bernadette?, di Richard Linklater. Donne e creatività repressa


  • Giovanna D'Arbitrio

Che fine ha fatto Bernadette?, di Richard Linklater, tratto dal romanzo “Dove vai Bernadette? (Where'd You Go, Bernadette) di Maria Semple, sta riscuotendo notevole successo soprattutto tra le spettatrici.

 

Il film racconta la storia di Bernadette (Cate Blanchett), di suo marito Elgie (Billy Crudup) e della figlia Bee (Emma Nelson), una famiglia benestante, ma felice solo in apparenza: Elgie è sempre più impegnato nel lavoro, mentre Bernadette, divenuta una casalinga depressa e frustrata, passa il tempo litigando con i vicini e dialogando con Manjula, assistente virtuale indiano che intanto carpisce informazioni sulla sua vita privata, mettendo a rischio il patrimonio familiare.

 

Tutti ignorano il suo brillante passato nel campo di un’innovativa e creativa architettura: in seguito ad una delusione professionale e ai problemi di salute di sua figlia, Bernadette infatti aveva deciso di abbandonare Los Angeles per trasferirsi a Seattle e favorire la carriera del marito con il suo progetto hi-tech (acquisito da Microsof) finalizzato ad istruire le macchine nell’ interpretare le emozioni umane e i principi che le guidano. 

 

Preso dal lavoro, purtroppo Elgie vede solo gli effetti del cambiamento di Bernadette, non le cause, e si affida all’aiuto di una psichiatra che propone di rinchiuderla in una casa di cura.

 

Cosa resta del sacrificio di una vita, dunque? Il bilancio è negativo e Bernadette rischia il manicomio: non resta che la fuga in Alaska, per un viaggio progettato tempo prima con la famiglia e che ora le offre la possibilità di ricominciare una nuova vita e ritrovare la creatività repressa dei suoi talenti architettonici

 

L’happy ending e la ritrovata comprensione in famiglia non tolgono originalità al film che dona risalto al problema della creatività femminile, spesso sacrificata ai doveri familiarinonché a temi attuali come i pericoli delle nuove tecnologie e le devastazioni climatiche.  

 

Magistrale l’interpretazione di Cate Blanchett, attrice due volte premio Oscar (The Aviator di Martin Scorsese, Blue Jasmine di Woody Allen), nonché della giovane Emma Nelsonvoce narrante del film e interprete di Bee che mette a fuoco i problemi della madre dicendo: "Credo che mia madre si sia focalizzata sulla famiglia in questi anni e si sia dimenticata di se stessa" 

 

Il film si avvale di un buon cast, della sceneggiatura di Richard Linklater, Holly Gent, Vincent Palmo Jr, della fotografia di Shane F. Kelly, delle musiche di Graham Reynolds, della scenografia di Bruce Curtis.

 

Richard Stuart Linklater, regista, sceneggiatore e produttore, è noto per i suoi numerosi film, in particolare per la trilogia Prima dell'alba (1995), Before Sunset - Prima del tramonto (2004) e Before Midnight (2013), per la quale ha ottenuto due candidature agli Oscar. Nel 2014 il suo film Boyhood, girato nell'arco di 12 anni, ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui due Golden Globe, due BAFTA e l'Orso d'argento per la miglior regia al Festival di Berlino, 6 candidature ai Premi Oscar 2015 .

 

Ecco un’intervista al regista (da Bonnie Laufer Krebs).

 

 


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