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24/11/24 ore

C’era una volta… a Hollywood, di Quentin Tarantino. Film nostalgico e sconcertante


  • Giovanna D'Arbitrio

C’era una volta… a Hollywood, diretto e sceneggiato da Quentin Tarantinosta riscuotendo in genere il consenso della critica che ne apprezza le interpretazioni del cast, mentre la parte conclusiva suscita discussioni.

 

Ambientato nella Los Angeles di fine anni ’60 racconta la storia di Rick Dalton (Leonardo Di Caprio), star in declino di western e serie tv, e della sua controfigura, lo stuntman Cliff Booth (Brad Pitt) che condividono il viale del tramonto, mentre a Hollywood un nuovo tipo di cinema impone personaggi diversi. 

 

Rick e Cliff, quindi, sono ben contenti nello scoprire che i loro nuovi vicini sono l’attrice Sharon Tate e suo marito Roman Polanski, il famoso regista, poiché sperano di poter aver da loro qualche opportunità per tornare sul set.

 

Pur di lavorare, intanto, Dalton accetta la proposta dell’agente di casting, Marvin Schwarz (Al Pacino) e si trasferisce in Italia insieme a Cliff per prendere parte ad uno spaghetti western. Dopo sei mesi torna a Los Angeles l'8 agosto 1969 e qui licenzia Booth per le sue crescentidifficoltà economiche. I due amici decidono pertanto di dirsi addio con un'ultima bevuta e poi tornano a casa a notte fonda.

 

Mentre Cliff porta a passeggio il suo pitbull, il diabolico Charles Manson e i suoi adepti parcheggiano l’auto nel viale e si preparano ad uccidere: è il 9 agosto 1969, la terribile notte in cui essi fecero strage di Sharon Tate e dei suoi amici

 

Agli spettatori, tuttavia, il regista offre una versione ben diversa, quasi a voler dimostrare che il cinema con la sua magia possa riscrivere i fatti realmente accaduti, creando svolte imprevedibili. Sharon Tate (Margo Robbie) perTarantino è in effetti una giovane attrice ingenua e solare, una donna da difendere e salvare da ogni brutale violenza.

 

C'era una volta... a Hollywood è un film nostalgico in cui il regista rielabora ricordi passati secondo una propria ottica: è il cinema dei vecchi western e delle serie tv anni ’60, un'età lontana e ormai dimenticata.

 

In verità si tratta di un film troppo lungo che, pur avvalendosi di un ottimo cast di interpreti, risulta a tratti poco coinvolgente e alquanto sconcertante per spettatori abituati a precedenti pellicole di Tarantino, come Le iene (Reservoir Dogs) (1992), Pulp Fiction (1994), Jackie Brown (1997), Kill Bill: Volume 1 (2003), Kill Bill: Volume 2 (2004), Grindhouse - A prova di morte, (2007), Bastardi senza gloria (2009), Django Unchained (2012), The Hateful Eight (2015), film d’azione in genere in cui prevalgono cruda violenza, dialoghi sopra le righe e personaggi molto particolari . 

 

Forse nei ricordi di noi giovani anni ‘60 c’è un’altra Hollywood, quella di indimenticabili grandi divi che ci hanno fatto sognare.

 

Ecco un’intervista al regista (da movieplayer.it).

 

 


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