Sta riscuotendo successo il film d’esordio di LeonardoD'Agostini, Il Campione, una ventata “pulita” sul mondo del calcio.
La storia è centrata su Christian Ferro (Andrea Carpenzano), noto calciatore della Roma, coatto incolto e aggressivo: anche se geniale in campo, nella vita quotidiana combina solo guai insieme ai suoi amici borgatari del Trullo, quartiere esposto al degrado, che prende il nome da un sepolcro romano del 1° secolo che ricorda i trulli pugliesi.
Benché a vent'anni viva in un’enorme villa con varie Lamborghini in garage, donne adoranti e migliaia di fan, in fondo non è felice per la morte della madre e un padre solo interessato ai suoi soldi.
Quando la carriera di calciatore viene messa a rischio per le sue bravate, il presidente della squadra (Massimo Popolizio) decide di costringerlo a studiare per l’esame di maturità, sia per dargli disciplina che per migliorare la sua immagine sui mass media.
L’incarico di preparare il ragazzo all’esame viene affidato al prof. Valerio Fioretti (Stefano Accorsi), ex professore di liceo schivo e solitario, con una tragedia familiare alle spalle per la quale ha abbandonato il posto a scuola e ha deciso di arrangiarsi con lezioni private.
All’inizio Valerio incontra difficoltà che sembrano insormontabili nell’impartire lezioni al giovane, affetto da una forma di dislessia e bloccato da precedenti giudizi di insegnanti che lo avevano sempre considerato stupido. Per caso il prof. scopre che Christian in realtà è capace di apprendere attraverso schemi, abituato a quelli delle strategie da attuare in campo e… finalmente trova il metodo giusto per aiutarlo negli studi.
A questo punto si stabilisce tra loro un sentimento di reciproca fiducia e rispetto, un rapporto umano in cui discente e docente si scambiano confidenze ed esperienze che li aiuteranno a superare i loro rispettivi blocchi a livello psicologico e a fare le “scelte giuste”.
Per un’insegnante come la sottoscritta, è stato emozionante ritrovare le sue idee su un tipo di insegnamento“individualizzato” (che si avvale di metodi diversi, proprio per gli alunni in difficoltà), nonché quella particolare intesa tra docente e discente che favorisce una “crescita umana e spirituale” in entrambi, un proficuo scambio radicato in umiltà ed empatia, anche se non scevre di professionalità da parte del docente.
La sceneggiatura (G. L. Steigerwalt,L. D'Agostini,A. Lattanzi) è ben costruita e ricca di dialoghi divertenti, ma anche concentrata su temi molto attuali, come la necessità di ritrovare dei valori fondamentali che il denaro non può comprare, a partire da quello della vera Cultura e dei sentimenti sinceri che consentono un diverso livello di “civiltà”.
Bravi Stefano Accorsi e il giovane Andrea Carpenzano, interpreti dei personaggi principali in questa buona commedia all’italiana da consigliare non solo ai giovani, ma anche a genitori e insegnanti.