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24/11/24 ore

Ready Player One di Steven Spielberg. Rapporto tra realtà e mondo virtuale



Ready Player One, l’ultimo film di StevenSpielberg, tratto dal romanzo omonimo di ErnestCline, è un film di fantascienza che fa riflettere sul fascino del mondo virtuale, mettendoci in guardia dai suoi pericoli.

 

Nel film l’azione inizia nel 2045, quando guerre, violenze e inquinamento ambientale, dovuti a politiche predatrici di multinazionali e banche ancora imperversanti sulla Terra, hanno ormai rovinato la vita al genere umano.

 

Tristezza e squallore dominano ovunque e molti cercano di evadere dalle loro fatiscenti città rifugiandosi nel mondo virtuale di Oasis, creato da James Halliday, un mondo che offre aspetto fisico più gradevole con un avatar, nonché svaghi, giochi, abiti, auto e quant’altro ognuno possa desiderare.

 

Wade Watts, un giovane che spesso si immerge in Oasis, cerca di ottenere la vittoria partecipando al Gioco di Anorak, una serie di sfide create da James Halliday, prima di morire. Al vincitore toccherà in premio il possesso di Oasis che vale miliardi. Wade collabora con un gruppo di amici per raggiungere l’obiettivo, ma è costretto a scontrarsi con la multinazionale IOI che aspira al controllo di Oasis.

 

Attraverso tale gioco, basato su diverse prove e la conquista di tre chiavi per ottenere la vittoria, Wade apprende una serie di lezioni di vita. Secondo l’inventore del gioco, infatti, per capire il presente bisogna immergersi nel passato, rivedere i propri errori e cercare di correggerli.

 

Prima di morire, quindi, egli aveva deciso di lasciare ai posteri il suo significativo messaggio rivelando con sincerità i suoi problemi attraverso le tappe del gioco: uomo molto timido, James fin da ragazzo non era mai riuscito a stabilire rapporti con gli altri e nemmeno a dichiarare i suoi sentimenti alla donna amata. Pur avendo in sé ideali e valori positivi, aveva preferito fuggire dalla realtà e rifugiarsi in un mondo virtuale.

 

Ricco di effetti speciali, musiche e colori, fantastici scenari, rocambolesche avventure, lotte titaniche tra eroi e mostri dei videogames passati e presenti, Ready Player One  è senz’altro un film molto adatto ai giovani (e meno giovani) che possono trarre da esso un monito a non lasciarsi condizionare dalle nuove tecnologie.

 

In verità obiettivo difficile da perseguire, se si considera che nell’intervallo tra primo e secondo tempo, abbiamo notato che molti spettatori hanno tirato fuori i loro smartphone per immergersi nei social piuttosto che dialogare con i loro amici a cinema.

 

Notevoli senz’altro la fotografia di Janusz Kaminski, gli effetti speciali di Neil Corbould, le musiche di Alan Silvestri la sceneggiatura di Zak Penn ed Ernest Cline. Tra gli interpreti dei personaggi principali (e i loro rispettivi avatar) ricordiamo: Tye Sherida (Wade Watts / Parzival); Olivia Cooke (Samantha /Art3mis); Ben Mendelsohn (Nolan Sorrento/Sorrento); Simon Pegg (Ogden Morrow / Il curatore); Mark Rylance (James Halliday / Anorak).

 

Spielberg si conferma ancora una volta un grande regista, poliedrico nonché prolifico, capace di spaziare tra generi diversi con grande abilità e disinvoltura. Impossibile dimenticare  film come Lo Squalo, I predatori dell'arca perduta, E.T. l'extra-terrestre, Indiana Jones, Hook - Capitan Uncino, Jurassic Park, Schindler's List, Amistad , Salvate il soldato Ryan ,  A.I. - Intelligenza artificiale, Minority Report, Munich, War Horse, Lincoln, Il ponte delle spie, The Post.

 

Ecco un’intervista al regista.

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


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