Prima la folla dei giovani brasiliani, poi quella dei giornalisti a cui, faccia stanca e microfono in mano, Papa Francesco risponde con una semplicità quasi disarmante. Gay, lobby, donne, ior, divorziati: le domande sono tante, pungono, provovano; ma il pontefice, nell'aereo che lo riporta a Roma da Rio de Janeiro, non si sottrae.
“Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta d'identità in Vaticano dei gay – dice Bergoglio - dicono che ce ne sono, credo che qualcuno si trovi”.
Ma non è questo a preoccuparlo. “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? - spiega il papa gesuita – Il problema non è avere questa tendenza, sono fratelli. In questo caso il problema è fare lobby, lobby di persone con questa tendenza, ma potrebbero essere lobby di avari, di massoni”.
E monsignor Ricca, chiedono i giornalisti, chiedendo delucidazioni sulla vicenda di uno dei collaboratori più stretti del pontefice – da lui nominato prelato dello Ior - finito al centro di un turbinio di ricatti per comportamenti immorali: “Quello che ho fatto con Monsignor Ricca è quello che il diritto canonico domanda di fare, che è una investigatio previa, e da questa investigatio risulta che non c’è niente di quello che lo accusano, non abbiamo trovato niente. Questa è la risposta”.
Lo Ior, invece, Papa Francesco non sa ancora che destino avrà, “alcuni dicono che forse è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuti, altri dicono sia meglio chiuderlo, ma si sentono queste voci. Io non so – dichiara l'erede di Ratzinger – Io mi fido delle persone dello Ior che stanno lavorando a questo, e della commissione dei cardinali. Ma non so ben dire come finirà questa storia, e questo anche perché, e questo è il bello, siamo umani, dobbiamo trovare il mezzo”.
E la “trasparenza e l'onestà” aggiunge. Poi si cambia tema, e chi chiede possibili sviluppi sulla comunione per i divorziati si sente rispondere che “la Misericordia è più grande”. Parole che contengono una promessa, poi esplicitata: “Uno dei temi che voglio affrontare con il consiglio dei cardinali, ad ottobre,è proprio questo: siamo in cammino per una pastorale matrimoniale profonda”. E la borsa nera che tiene sempre con se? "... Ci tengo il rasoio".
Per l'ordinazione delle donne, invece, non pare esserci speranza: “quella di Giovanni Paolo II è una formulazione definitiva, è chiusa quella porta. Ma – si riprende subito il capo dello Chiesa – una Chiesa senza le donne è come il collegio apostolico senza Maria: la Madonna è più importante degli apostoli”.
- Papa Bergoglio e la Chiesa cattolica di Silvio Pergameno
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