Il tribunale di Reggia Emilia ha accolto il ricorso contro le espulsione dall’Italia di un transessuale brasiliano che, dopo aver sposato 6 anni fa una donna italiana, ha voluto diventare donna attraverso una rettificazione del sesso, pur restando agli atti dell’anagrafe registrato ancora come maschio.
"Anche se il marito cambia sesso e diventa donna, il matrimonio resta valido” perché il legame affettivo esistente tra i coniugi ha comunque valore: così ha deciso pertanto il tribunale di Reggio Emilia, con a capo il giudice civile Annamaria Casadonte, che non si è lasciata influenzare dalle presunte “male voci” circolanti in città.
La rettificazione del sesso da parte dell’ “ex” uomo, infatti, ha fatto subito “malignare” la polizia locale che ha interpretato la sua scelta come la prova lampante che le nozze con una donna fossero fittizie e usate al solo scopo di ottenere il permesso di soggiorno in Italia.
Ma il giudice Casadonte – pur giustificando il tentativo dello Stato di difendersi da finti matrimoni tra italiani e cittadini extracomunitari celebrati solo al fine di permettere a questi ultimi di rimanere in Italia - ha riconosciuto il grande affetto e affiatamento della coppia che vive ancora insieme.
Oltre al fatto che, come certifica anche una sentenza della Corte costituzionale tedesca del 2008, “non sarebbe raro che persone che si identificano con il sesso opposto ne siano anche attratte sessualmente”. Infine per la legge soltanto un cambio di sesso registrato all'anagrafe sulla base di una sentenza del tribunale potrebbe essere causa di divorzio.
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