Arrivano – ma solo per metà - buone notizie. Nel 2011 gli incidenti sul lavoro hanno raggiunto il mimino storico (920) e il numero dei casi mortali resta per il secondo anno consecutivo al di sotto dei mille. A rivelare questo bilancio positivo è il rapporto annuale dell’Inail.
In calo, quasi in maniera proporzionale, anche il totale degli infortuni sul lavoro denunciati all'Istituto: 725 mila, in flessione del 6,6% rispetto ai 776 mila del 2010.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, leggendo il rapporto, ha così sottolineato come “pur in presenza di una flessione del fenomeno negli ultimi anni, si conferma la necessità di superare le carenze e contraddizioni da tempo rilevate nelle azioni volte alla salvaguardia della salute dei lavoratori”.
“Una ulteriore riflessione - si legge ancora nel messaggio del capo dello Stato - merita l'accertato tasso di crescita delle denunce per malattie professionali: un fenomeno che sta emergendo anche in virtù di una migliore sensibilizzazione sul tema e che merita la più attenta vigilanza considerata la natura spesso silente di patologie fatali”.
Secondo l’Inail emergere però un altro fattore altrettanto importante: quello della scarsa capacità di controllo delle aziende (nel 2011 l'istituto ne ha controllate poco più di 21 mila) per via della mancanza di personale. Le aziende continuano ad “inciampare” sempre nello stesso errore: ignorare le norme sulla sicurezza dei lavoratori.
Ben l'85% delle aziende sottoposte a verifica sono infatti risultate irregolari. Analizzando questo dato viene dunque fuori che la riduzione delle morti non dipende di certo da una aumentata sicurezza sui luoghi di lavoro.
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