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16/11/24 ore

Giustizia e carceri, Italia sotto la lente europea



Radicali denunciano:

"Governo nasconde la realtà"

 

L’Italia è lo Stato europeo con il maggior numero di condanne – dopo la Turchia - per violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo: oltre 2.000 sentenze della Corte di Strasburgo, in particolare per irragionevole durata dei processi e condizioni carcerarie; con il maggior numero di sentenze della Corte di Strasburgo non eseguite; con il maggior numero di condanne per irragionevole durata dei processi; con il più alto tasso di sovraffollamento delle carceri dopo la Serbia.

 

In merito all’emergenza giustizia, il 24 settembre il Comitato dei ministri (organo decisionale del Consiglio d'Europa), formato dai ministri degli Esteri dei 47 Paesi membri, valuterà quanto messo in atto dal Governo italiano in merito all'emergenza giustizia, alla luce della sentenza del 2009 (caso Sulejmanovic) che condannò l’Italia per violazione dell'articolo 3 della Convenzione ("Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti"), in quanto un detenuto nel carcere romano di Rebibbia ha condiviso una cella di 16,20 mq con altre cinque persone.

 

In vista di questo appuntamento, i Radicali hanno inviato a Strasburgo un dossier, a cura di Deborah Cianfanelli, con i dati che smascherano l’inefficacia dei provvedimenti finora adottati dal governo italiano.

 

“Abbiamo fornito al Comitato dei Ministri le informazioni sulla reale situazione italiana, che il governo gli aveva nascosto, e la documentazione che prova che il piano d'azione presentato dall'esecutivo non inciderà in alcun modo sulla sistematica violazione dei diritti umani a causa della bancarotta del sistema giustizia del nostro Paese”, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa Mario Staderini.

 

Secondo i dati del Ministero della Giustizia, al 31 agosto i detenuti presenti nelle carceri italiane erano 66.271, a fronte di una capienza regolamentare di 45.568 posti, tuttavia “sulla questione dei posti regolamentari il governo si comporta da trecartaro”, ha denunciato Rita Bernardini, "a causa della mancanza di fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, intere zone negli istituti sono chiuse, transennate, però restano nel computo della capienza regolamentare".

 

Bernardini ha fatto inoltre sapere che il ddl delega del governo in materia di depenalizzazione e decarcerizzazione, calendarizzato a marzo, oggi è ancora al palo: “la situazione è vergognosa e il fatto che lo Stato italiano agisca da criminale sembra essere un problema solo per noi radicali”.

 

"Noi abbiamo le armi della nonviolenza e del diritto, del praticare diritto, rispetto a una repubblica che aggrava la sua flagranza criminale rispetto alle sue leggi e alle più alte cariche istituzionali a eccezione del primo Presidente dalla Corte di Cassazione", ha detto Marco Pannella.

 

I Radicali chiedono dunque al Comitato dei ministri di adottare un provvedimento forte nei confronti dell’Italia, con l’indicazione dell’amnistia come soluzione da adottare immediatamente, e anche di valutare la sospensione dei rappresentati italiani dell’organo del Consiglio d’Europa. Tra le misure proposte anche la sospensione dell’esecuzione della pena in caso di sopraggiunto limite della capienza regolamentare. (fonte radicali.it)


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