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16/11/24 ore

La Conferenza Episcopale Italiana aderisce alla marcia per l’Amnistia del 6 novembre



La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) aderisce alla IV “Marcia per l'Amnistia, la Giustizia, la Libertà” intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco, organizzata per il 6 novembre a Roma dal Partito Radicale Transnazionale Nonviolento e Transpartito, in occasione del Giubileo dei Carcerati, e che si snoderà tra le vie della capitale dal carcere di Regina Coeli fino a Piazza San Pietro.

 

Lo ha comunicato il sottosegretario e portavoce della CEI Don Ivan Maffeis ieri sera a Radio Radicale, durante la trasmissione Radio Carcere.

 

Ecco le sue dichiarazioni: " La CEI guarda con attenzione a questa iniziativa e come Segreteria generale dà una convinta adesione; l'iniziativa è vista da parte nostra come una occasione proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica e più in generale il mondo politico sulla situazione in cui il nostro sistema penitenziario versa. L'augurio - e voglio metterci anche l'impegno -  è che ci sia una accoglienza delle istanze portante avanti proprio per superare il degrado in cui i detenuti, ma non solo i detenuti - penso agli agenti, ai volontari, agli educatori -, oggi si muovono. Si è trattata di una decisione maturata con il Segretario generale, Monsignor Nunzio Galatino; il presidente Bagnasco è stato informato e condivide le finalità dell'iniziativa.

 

Ci si confronta con un mondo - quello delle carceri - per certi versi invisibile, eppure si tratta di una realtà pesante: penso alla lunga lista di suicidi che avvengono nelle prigioni,a queste vite spezzate, penso alle persone fragili che sono detenuti per reati minori. Spesso in questi luoghi manca una rete di appoggio, spesso offerta dai volontari o da una certa parte di umanità di chi opera dentro, come i nostri cappellani. Intorno a certi temi, possiamo dire scomodi, come l'attenzione verso l'ultimo che abbiamo reso ultimo, o perché per situazioni della vita si è reso ultimo, attorno a certi temi c'è una capacità di chiusura, una capacità di silenziare anche la parola più alta come quella del Papa. Quelle persone che già sono invisibili per tanti motivi vengono censurate dai mezzi di informazione e ciò diventa una irresponsabilità pesante".

 

Sono già molte le adesioni di esponenti del mondo cattolico all'iniziativa del 6 novembre, tra i quali decine di cappellani delle carceri, insieme a Don Antonio MazziDon Luigi Ciotti e alla Comunità di Sant'Egidio.

 

Intanto salgono a 720 venti i detenuti che faranno lo sciopero della fame il 5 e 6 novembre.

Con il digiuno di dialogo si chiede conto al Ministro della Giustizia Andrea Orlando degli esiti concreti degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale(conclusisi ormai da molti mesi) e all’intero Governo e al Parlamento della "Riforma immediata dell’ordinamento penitenziario ‘per l'effettività rieducativa della pena’ che deve riguardare tutti i detenuti, nessuno escluso”.

 

Per gli obiettivi indicati, Rita Bernardini, Irene Testa, Maurizio Bolognetti, tutti facenti parte della Presidenza del Congresso del Partito Radicale, sono già da dieci giorni in sciopero della fame.

  

Per le adesioni complete e il testo dell’appello: http://www.amnistiaperlarepubblica.it/

 

 


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