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16/11/24 ore

Radicali discriminati illegalmente dalla Rai, lo ha detto anche il Tar



I criteri elaborati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in base ai quali dall’aprile 2010 i Radicali sono stati discriminati dai telegiornali e dai programmi di approfondimento politico della Rai sono illegittimi. È quanto ha stabilito il Tar Lazio-Sezione Terza ter con la sentenza n. 4539 del 2 maggio 2013, accertando che l’Agcom ha eluso una precedente sentenza del novembre 2011 con cui lo stesso giudice ammnistrativo aveva annullato la delibera di archiviazione dell’esposto radicale.

 

Il Tar ha anche stabilito la nomina di un Commissario ad acta qualora entro 30 giorni l’Agcom non esegua la sentenza, condannandola comunque a rifondere le spese legali.

 

Nel dare ragione all’associazione Lista Marco Pannella, difesa dall’avvocato Giuliano Fonderico, il Tar ha sottolineato i vizi alla base del provvedimento con cui l’Agcom ha archiviato l’esposto radicale e “legalizzato” la condotta della Rai, la quale aveva negato qualsiasi presenza dei Radicali nelle trasmissioni Ballaro’, Porta a Porta e Annozero, marginalizzandoli anche nei telegiornali.

 

In particolare, è stata censurata la motivazione in base alla quale l’Agcom aveva equiparato i Radicali a soggetti politici privi di rappresentanza parlamentare nonostante avessero 6 deputati e 3 senatori, senza peraltro considerare che una serie di partiti realmente privi di rappresentanza parlamentare fossero stati comunque molto presenti nei programmi Rai, come ad esempio gli esponenti di SEL.

 

La sentenza, infine, ribadisce l’illegittimità di equiparare tout court la presenza in programmi di basso ascolto a quella nei programmi di prima serata, specificando che il rispetto della par condicio deve essere valutato all’interno di ciascuno di essi.

 

Comunicato dell’associazione politica nazionale Lista Marco Pannella


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