“I partiti che sosteranno il prossimo governo dovranno assumersene pienamente la responsabilità. Giuliano Amato pare essere il favorito, mi auguro che accetti, ma sono consapevole che possa avere la tentazione di dire ho già dato. Mi pare che, portato a casa il Presidente della Repubblica, da parte dei partiti siano già cominciati i distinguo e i paletti, per cui sarà un governo tra i più difficili ed impegnativi, probabilmente fin da subito sottoposto al bersaglio non solo di chi starà all'opposizione, ma anche di chi lo sosterrà o farà finta di sostenerlo”. Lo ha detto a Radio Radicale Emma Bonino nella consueta intervista del lunedì.
Emma Bonino ha quindi continuato: "Sia per ciò che riguarda l’Italia che per il nostro essere in Europa è un periodo davvero duro e solo una classe dirigente credibile può chiedere agli italiani fiducia. Questo Paese invece si è fermato, ha una classe dirigente immobile che ha dato uno spettacolo miserevole in questi giorni, e fermarsi in questo mondo significa tornare indietro. La vera sfida per tutti noi è ripartire.
In apertura Bonino aveva voluto tornare a ringraziare coloro che avevano sostenuto la sua candidatura:
"Voglio ripartire dai ringraziamenti, che ho ripetuto anche nel mio intervento di sabato al simposio radicale in Abruzzo: ho ringraziato tutti coloro che hanno profuso, in modo spontaneo e anche creativo, il loro impegno durante il periodo che ha preceduto l'elezione del capo dello stato per proporre la mia candidatura. Impegno che mi ha commossa a cui ho cercato di corrispondere personalmente. […] Ma colgo l’occasione per sottolineare come, anche questa volta, lo spazio tra consenso e intenzione della classe politica e parlamentare fosse siderale.
Il 19 aprile Luca Sofri ha scritto un post nel quale spiega in maniera molto semplice i motivi per i quali sono per la partitocrazia una candidata irritante. […] A tutti comunque il mio ringraziamento si accompagna ad un messaggio: di non darsi per vinti, di continuare a profondere il loro impegno politico con me, con noi radicali, magari iscrivendosi, accompagnandoci durante le tante iniziative che ancora si stanno portando avanti per la legalità e per il vivere civile, che poi consentano anche agli ultimi -e con questo mi riferisco anche alla comunità penitenziaria- di vivere con dignità". (fonte radicali.it)
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