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05/05/24

Berlusconi, Renzi, Di Maio: tra fake news e propaganda, “avanti, chi offre di più?”


Categoria: Aghi di Pino
Pubblicato Lunedì, 27 Novembre 2017 12:32

“Renzi apre la Leopolda condannando le fake news. Poi ha detto di aver portato l'Italia fuori dalla crisi.” Quei buontemponi del blog serissimo Spinoza.it a modo loro hanno colto il punto che ci troveremo di fronte in questi mesi di campagna elettorale, tra balle e propaganda, all'insegna di “Avanti, chi offre di più?”.

 

Lo dimostra proprio l'ultima domenica di novembre, che ha visto le tre punte di diamante della nostra politica alle prese col tema spinoso delle notizie false, rilanciato dall'allarme del New York Times a proposito dei rischi che correrebbe il nostro Paese. A sentirle ne sarebbero tutti vittima, a partire dai principali indiziati come “carnefici” di questo sistema perverso.

 

Tant'è che Luigi Di Maio ha chiesto l'intervento degli osservatori internazionale per vigilare sul corretto svolgimento della competizione. Poi ha detto che farà lui la rivoluzione liberale, ripetendo un tormentone che abbiamo già in un'altra occasione evidenziato essere una contraddizione in termini grillina.

 

Per parte sua, Silvio Berlusconi è apparso in grande spolvero nel proporre il suo nuovo welfare per la terza età. E alla domanda classica “con quali soldi?”, egli ha risposto da Fabio Fazio in englese: “flat tax”! Ovvero, aliquota unica per tutti, grazie alla quale si dice certo – bontà sua – di recuperare tutte le risorse per fare questo ed altro. Allo stesso modo dei 5 Stelle che credono di risolvere il problema del debito pubblico e delle spese “pazze” che promettono con il recupero dell'evasione e la lotta gli sprechi.

 

Degli evergreen, quest'ultimi, sui quali immaginiamo voglia attingere anche il segretario del Partito democratico, visto che come gli altri di tutto parla tranne che del “chi paga”... Anzi, rilancia con la carta jolly degli 80 euro che portò tanta “fortuna” alle elezioni europee, da estendere questa volta a tutte le famiglie con figli. E chi non li ha, i figli s'intende, peggio per loro. (A.M.)

 

 



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