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17/05/24

"Mangiare veleno per partorire morte"


Categoria: ARTE E DINTORNI
Creato Giovedì, 12 Luglio 2012 18:36
Ultima modifica il Giovedì, 12 Luglio 2012 18:39
Pubblicato Giovedì, 12 Luglio 2012 18:39
  • Marcello Mottola

Appuntamento a Napoli, sabato 21 luglio 2012 alle ore 20.30, presso “AB OVO - Bottega d'Arte e Bellezza” (Via Vincenzo Bellini n. 17), dove la Compagnia Officina Teatro rappresenterà 'Mangiare veleno per partorire morte - ovvero chi vo’ o male e ll’ ate o suoje stà areta a porta' (chi vuole il male degli altri il suo sta dietro la porta, ndr), una commedia teatrale in due atti scritta e diretta da Gennaro Patrone, con Imma Ferrari, Salvatore Cirillo e lo stesso Gennaro Patrone nel ruolo di Pulcinella, con musiche e arrangiamenti di Rosario Ariosto.

 

Arrivato alla sua decima produzione da autore - si ricordano tra gli altri Favola dei giorni nostri (2000), Il Miracolo di Pulcinella (2004), Maria Addolorata (2012), e lo spettacolo per burattini ed attori La valigia di Pulcinella (2010) - Gennaro Patrone si è ispirato ad un’opera d’arte per la trama della sua opera. “Questa commedia – spiega Patrone – nasce ispirandosi ad una scultura in marmo del maestro Aniello Scotto e da essa prende il titolo”.

 

“Puoi mangiare veleno e partorire morte” è infatti il titolo della scultura donata dal maestro partenopeo, in occasione della Notte dei Musei svoltasi nel maggio 2011, al Complesso Museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio. L’opera esposta durante la mostra Sacrificium è stata poi accolta nel suggestivo Ipogeo della chiesa, famoso per i teschi e il culto delle anime pezzentelle.

 

La scultura alla quale si ispira l’opera teatrale evoca e racchiude una molteplicità di messaggi. Primo fra tutti essa rimanda al culto, praticato sino agli anni Settanta, che consisteva nell’adottare un cranio - o delle ossa anonime - e pregare per l’anima, pezzentella cioè abbandonata, del defunto. “Il mistero dopo la vita, la morte, il sacro, il quotidiano, la lotta per la sopravvivenza mi affascina da sempre - conferma Patrone – e sono queste le immagini poetiche che hanno dato vita alla creazione di questa piece teatrale”. 

 

La Compagnia Officina Teatro nasce nel 2003, diretta da Gennaro Patrone, in collaborazione con l’ attrice Imma Ferrari, ha realizzato vari spettacoli e performance in strada in tutta la Campania. Dal 2005 si occupa di laboratori teatrali presso l’Ente Assistenza e Territorio dei Quartieri Spagnoli e la Fondazione Humaniter di Napoli. Suggestiva la trama.

 

Al centro dello spettacolo, narrato ripercorrendo gli eventi a ritroso, come un grande flashback cinematografico, c’è la vicenda di Eugenio (Salvatore Cirillo), un uomo senza scrupoli e disposto a tutto. A nulla servano gli sforzi e i consigli della Strega Cieca (Imma Ferrari), la voce della sua coscienza. A fare le spese delle subdoli azioni è la giovane Rosa Marina Contessa di Villa Castro che, a causa degli inganni, viene promessa sposa proprio a Eugenio.

 

Unico ad non arrendersi è il suo amato, un’artista di strada che si fa chiamare Pulcinella (Gennaro Patrone) e che proverà a rovesciare le sorti della vicenda poiché come annunciato dalla strega veggente “tutto si paga nella vita perché chi vo’ o male e ll’ ate o suoje stà areta a porta”.



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