Le autorità dell’Arabia Saudita hanno decapitato un cittadino pakistano che era stato riconosciuto colpevole di traffico di eroina. Lo ha comunicato il Ministero degli Interni di Riad, identificando il giustiziato come Wajid Ali Zarnoosh. La sua esecuzione è stata effettuata a Qatif, nella Provincia Occidentale, è scritto nel comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale SPA.
Giungono così a 50 le esecuzioni praticate dall’inizio dell’anno in Arabia Saudita, in base ad un conteggio tenuto dalla AFP.
L’Arabia Saudita segue un’interpretazione rigida della legge islamica, e prescrive la pena di morte per omicidio, stupro, rapina armata, traffico di droga, stregoneria, adulterio, sodomia, omosessualità, apostasia (rinuncia all’Islam), terrorismo, tradimento, spionaggio, reati militari.
Nel Paese si sono registrate almeno 166 esecuzioni nel 2007, almeno 102 nel 2008, 69 nel 2009, 27 nel 2010 e 81 nel 2011. Nel 2012, l’Agence France Presse, in base a notizie ufficiali, riporta 76 esecuzioni mentre, secondo il conteggio di Nessuno tocchi Caino, sulla base di notizie pubblicate dai media locali, l’Arabia Saudita ha decapitato almeno 84 condannati a morte, 43 sauditi e 41 cittadini stranieri. La maggioranza di coloro che sono stati giustiziati erano stati condannati per omicidio (43), seguito da reati legati alla droga (37), rapina a mano armata (2), stregoneria (1) e sodomia (1). (fonte Ntc)