Lavorava a Novara, al Centro di ricerca sulla medicina dei disastri dell’Università del Piemonte Orientale. Fu arrestato nell'aprile 2016, mentre si trovava in Iran per un convegno medico. Da allora Ahmadreza Djalali, 46 anni era detenuto a Teheran con l'accusa di spionaggio.
Dopo un anno e mezzo, giunge notizia della sentenza di condanna a morte, al termine di un processo di sole due udienze, dopo la ricusazione di due avvocati di fiducia di Djalali.
Per Djalali c'era stata la mobilitazione Amnesty International e i senatori della repubblica Manconi e Ferrara.