In questo numero di Maledetta Politica le riflessioni di Giuseppe Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, partono dal proverbiale conformismo, allineato e coperto, sulla figura del nuovo presidente della repubblica, all’indomani della salita al Colle di Sergio Mattarella. Questa volta sembra tuttavia che si sia andati un po’ oltre la misura, con il trionfo della vecchia Balena bianca e all’insegna della “democristianità” mai morta.
Per l’occasione, i grandi media, con il valido contributo di vecchi filibustieri Dc, ci hanno raccontato e spiegato l’essenza e la bontà del Capo dello Stato. Al di là delle lodi inginocchiate di politici, analisti e commentatori con cui è stato dipinto l’esemplare garante della “Costituzione più bella del mondo”, Matarella sarà giudicato nei fatti. Ed è ciò che laicamente e empiricamente si cercherà di fare. L'auspicio è che possa sorprendere in positivo, per ora ci si può solo limitare a registrare che la sua storia politica tratteggia una figura agli antipodi di un modello d’approccio laico, socialista, liberale.