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29/04/24

XIV edizione del Festival “Tra Sacro e Sacro Monte”, 6 / 27 luglio a Sacro Monte (Varese)


Categoria: TEATRO
Pubblicato Domenica, 09 Luglio 2023 20:46

di Giulia Anzani

 

È iniziata la quattordicesima edizione delFestival “Tra Sacro e Sacro Monte” a Sacro Monte, in provincia di Varese, con la direzione artistica di Andrea Chiodi. Un’edizione che ha come scopo quello di esplorare gli sguardi degli autori e dei loro personaggi. Grandi protagonisti del teatro e della cultura arriveranno in cima al monte per regalare esperienze uniche.

 

Il palco a cielo aperto del Festival sarà la XIV Cappella della Via Sacra di Varese, location che consentirà maggiore capienza di spettatori (500 sedute); lo spazio scenico sarà allestito nella zona antistante la cappella. In caso di maltempo, gli spettacoli del giovedì si svolgeranno nella Basilica di San Vittore.

 

Due appuntamenti di prosa saranno nella dimora storica Casa Museo Pogliaghi. Gli spettacoli domenicali si terranno presso lo scenario secolare di Viale delle Cappelle, mentre sarà a Villa Panza - in occasione del centenario - che due artisti si confronteranno con tematiche di luce e suono, natura e spazio.

 

Il programma partirà con Simone Cristicchi che, attraverso la sua musica, permetterà al pubblico di osservare attraverso gli occhi di Dante

 

Maria Paiato, una dei grandi interpreti della prosa italiana, nel 150° anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, porterà a guardare con un rinnovato sguardo dell’Innominato, quella notte in cui il suo sguardo su Lucia cambiò. 

 

Come muta lo sguardo sui malati, sui più fragili, lo sviscererà Giacomo Poretti - amico del Festival e noto comico del trio insieme ad Aldo Baglio e Giovanni Storti - attraverso la comicità con Chiedimi se sono di turno, il fortunatissimo spettacolo che, dopo aver girato l’Italia, approda a Varese per la prima volta.

 

I giovedì del Festival si chiuderanno con una conversazione-spettacolo con Giancarlo Giannini, tra i più importanti attori di cinema e teatro nostrani, con il tema ricorrente dello sguardo che muta, anche attraverso la letteratura.

 

Quest’anno ricorre un altro importante anniversario: quello della nascita di Giovanni Testori. L’autore lombardo, fin dalle prime edizioni, è stato letto e messo in scena.

 

Per lui ci saranno due nuove creazioni: la prima che salda nuovamente la collaborazione con Karakorum Teatro, e prevede molte repliche nelle domeniche di luglio per un racconto del viale delle cappelle attraverso i testi dell’autore; la seconda una rilettura della sceneggiatura per il film “Amleto”, scritta da Testori stesso e riportata in scena da Rosario Tedesco e Pasquale Di Filippo.

Torna Atirdi Serena Senigallia, con un lavoro chiamato “Grate”, la storia di una suora di clausura per cui un altro sguardo, ancora nuovo, il più vivace, con Chiara Stoppa diretta da Francesco Frongia.

 


 

Calendario degli eventi

 

 

 

Simone Cristicchi in “Paradiso. Dalle tenebre alla luce”

Scritto da Simone Cristicchi in collaborazione con Manfredi Rutelli

Musiche di Valter Sivillotti e Simone Cristicchi

Canzoni e regia di Simone Cristicchi

Produzione Elsinor - Centro di produzione teatrale

 

In ogni uomo abita la nostalgia dell’infinito, un senso di separazione, un desiderio di completezza, che spinge a cercare un senso alla propria esistenza. Il compito dell’essere umano è dare alla luce se stesso, cercando dentro all’Inferno - che è spesso da egli stesso edificato - barlumi di Paradiso: nella poesia, nell’arte, nella scienza, nella Natura.

 

A partire dalla cantica dantesca, Simone Cristicchi scrive e interpreta “Paradiso”, opera teatrale per voce e musica. Il racconto di un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le potenti voci dei mistici di ogni tempo, i cui insegnamenti attraversano i secoli come un fiume sotterraneo per arrivare a noi con l’attualità del loro messaggio.

 

La tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione.

 

Il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso è un cammino iniziatico, in cui la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a spirito. L’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale che attraversa e vince il tempo.

 

 

“Grate”

Di Gianni Biondillo

Con Chiara Stoppa e con la partecipazione di Roberta Faiolo

Regia di Francesco Frongia

Scene e attrezzeria Marina Conti

Costumi Katarina Vukcevic

Luci e suono Roberta Faiolo

Produzione Atir

 

Maria Chiara è una suora di clausura del convento delle clarisse di Milano. Ad un tratto del suo percorso esistenziale, ha compreso quale fosse la sua vocazione: isolarsi dal mondo per stargli più vicino. Decide di raccontarlo, anche per smontare i pregiudizi nei confronti di una scelta così radicale.

 

Raccontare la sua vocazione significa anche scoprire vite e storie emblematiche di altre due sorelle che, in momenti ed epoche diverse, hanno fatto la stessa scelta: Chiara Daniela, che arrivò da Milano in piena seconda guerra mondiale per fondare il monastero e Maria Ida, figlia di operai socialisti che fu adolescente durante gli anni di piombo.

 

Racconti che sommati l’uno all’altro ripercorrono la storia di una città e di un intero Paese. Scegliere la clausura, lo spiegheranno, non significa dare le spalle alla città che ti accoglie, ma vederla e comprenderla in modo differente. E se Milano è una città abitata da un popolo in continuo movimento, è forse proprio da questo centro immobile che la si può osservare in modo davvero nuovo. Fuori da ogni luogo comune, pieni di compassione e speranze.

 


 

 

Maria Paiato in “La notte dell’Innominato”

Con Maria Paiato

Al violoncello Tobia Scarpolini 

Produzione Associazione tra Sacro e Sacromonte

 

Nel 150° anno dalla scomparsa di Alessandro Manzoni, una delle più grandi interpreti del teatro italiano ci conduce nella straordinaria pagina della letteratura italiana in cui si racconta della possibilità del cambiamento del cuore umano, di uno sguardo nuovo.

 

“La notte dell’Innominato” è una notte infinita, interminabile. I due protagonisti del viaggio mentale, si muovono in un buio che pare perenne. L’Innominato fa i conti con se stesso, con la sua mancanza di fede, la sua ambizione, la sua finitezza. 

 

Una notte eterna che avvolge tutti i personaggi rendendoli fragili, incerti e muta le loro convinzioni spingendoli a compiere azioni impensabili. Una notte in cui si riesce a cogliere il percorso che compie la coscienza dell’uomo: prima verso il basso, in un’atmosfera di prostrazione e incubo, poi di risalita verso la liberazione dal tormento e il raggiungimento della conversione. Nella notte tutto può accadere. Imboccando vie sconosciute, ci si può ritrovare in situazioni impossibili. Ma una via per la nuova luce è ancora possibile.

 

 

Riflessioni sul Sacro Monte: incontri, dialoghi e confronti

Promosso dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Varese - Commissione Rigenerazione, in collaborazione con l’Associazione Tra Sacro e Sacro Monte.

 

Suggestioni e riflessioni proposte dalla Commissione Rigenerazione dell’Ordine degli Architetti di Varese durante gli incontri con gli attori che, direttamente o indirettamente, si relazionano con il Sacromonte di Varese, cercando di intercettare le loro sollecitazioni e dando voce ai diversi aspetti che riguardano il futuro di questo luogo emblematico e significativo.


Sarà l’occasione di restituire alla cittadinanza una serie di contributi da alcuni degli interlocutori coinvolti.

 


 

 

Giacomo Poretti in “Chiedimi se sono di turno”

Di e con Giacomo Poretti

Regia di Andrea Chiodi 

Produzione Teatro degli incamminati

 

In ospedale si entra per tre motivi: se uno è ammalato, se si va a trovare un ammalato o, se si è particolarmente sfortunati, se ci si lavora. Il protagonista del monologo, aveva immaginato per sé un futuro radioso come calciatore, astronauta o avvocato. Ma la sorte è sorprendente: mentre sta per ricevere il pallone d’oro, aprendo gli occhi si trova nelle proprie mani una scopa di saggina. Partito dai bagni finirà sulla scrivania del Capo sala, dopo un vorticoso viaggio per tutti i reparti dell’ospedale, attraverso letti da rifare, dottori, suore, malati veri e immaginari, speranze di guarigione e diagnosi che spengono sorrisi.

 

Tutto sempre con due amici fidati: la scopa di saggina e il pappagallo. Il pappagallo è lo strumento da tutti detestato tra le mura dell’ospedale, sia da chi deve usarlo che da chi deve pulirlo. Ma attraverso il pappagallo passa tutta l’umanità, la delicatezza, la vergogna, il rispetto di quando si ha bisogno di aiuto e di qualcuno che tenga compagnia alla nostra fragilità.

 

 

Pasquale Di Filippo in “Amleto. Una storia per il cinema”

Legge Pasquale di Filippo

Luci Giuliano Almerighi

Adattamento e regia di Rosario Tedesco

Organizzazione Rossella Tansini

 

Dal furore di questo Amleto e dalla barbarica violenza di Testori si parte in questo spettacolo. 

Come spesso accade a Rosario Tedesco, idee e progetti prendono corpo da domande e da passeggiate:

 

E così, eccolo muovere i primi passi, assieme a Rossella Tansini, Pasquale Di Filippo e Giuliano Almerighi, tra pagine e monti, alla scoperta di quello che per lui è diventato un territorio più che un autore: Giovanni Testori.

Il desiderio è quello di portare l’intera “Trilogia degli Scarrozzanti” in questo paesaggio dell’anima. Così si va, di testo in testo e di monte in monte, alla scoperta della fitta trama di parole con cui Testori ha tessuto il suo paesaggio e la sua stessa anima.

 


 

 

“Da Dante a Leopardi, Giancarlo Giannini, una conversazione”

Giancarlo Giannini per la prima volta al Sacro Monte si esibirà in un dialogo sulla sua carriera, sul suo rapporto con il mistero ed i grandi autori che l’hanno più colpito e affascinato. Si partirà da una chiacchierata con il direttore artistico Andrea Chiodi per ricordare alcuni dei grandi artisti con cui Giannini ha lavorato, per passare agli esordi in “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli fino al grande cinema e ai giorni nostri, quando l’attore è stato inserito tra le stelle di Hollywood nella Walk of Fame. Sarà l’occasione per ascoltarlo leggere alcune delle pagine più belle della letteratura in un incontro informale col pubblico del Festival.

 

 

“La caduta dei cementi. Un pellegrinaggio teatrale attraverso le parole di Giovanni Testori”

Performance immersiva audioguidata di Chiara Boscaro e Marco Distefano

Con Riccardo Trovato 

Voci di Emanuele Arrigazzi e Susanna Miotto

Con estratti delle opere poetiche di Giovanni Testori

Editing sonoro di Jacopo Gussoni

Un progetto di Karakorum Teatro / La Confraternita del Chianti

Produzione esecutiva di Maddalena Vanolo e Stefano Beghi

Coproduzione Associazione Tra Sacro e Sacromonte e Karakorum Teatro

Col patrocinio di Casa Testori

 

In occasione del centenario della nascita di Giovanni Testori, Karakorum Teatro e La Confraternita del Chianti realizzeranno per il Festival una performance audioguidata che alterna una drammaturgia originale alle parole dello scrittore di Novate. Un pellegrinaggio teatrale punteggiato dalle cappelle del Sacro Monte di Varese. Un viaggio sull’esperienza terrena e sull’eterna ricerca di senso che tutti gli esseri umani compiono, e che Giovanni Testori ha raccontato nella sua opera: un viaggio in bilico tra Sacro e Profano, tra Carne e Spirito, tra Vita e Morte.

 

Con Elena Rivoltini

Con Andrea Chiodi

 

In occasione del centenario della nascita, il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano, intende rendere omaggio a Giuseppe Panza di Biumo che ha lasciato alla Fondazione la sua casa di Biumo Superiore (Varese) e l’importante collezione di opere d’arte che ospita. Un palinsesto di iniziative e di incontri sarà occasione per valorizzare la figura del collezionista e divulgare la sua opera a un pubblico più ampio ed eterogeneo. Il progetto “Opere in scena” - che già da qualche anno contraddistingue la programmazione estiva - verrà riproposto, declinato in modo da indagare alcuni elementi che hanno caratterizzato la ricerca di Panza, i cui esiti sono oggi trascritti nella sua collezione. 

Luce, spazio, suono e natura saranno al centro delle interpretazioni di un regista teatrale e un musicista-performer che regaleranno suggestioni inedite attraverso parola e musica.

 

Il primo appuntamento, quello del 12 luglio, vedrà Elena Rivoltini - attrice, cantante e sound Artist - proporre un intervento performativo con l’esecuzione, dal vivo e a cappella, di brani vocali creando atmosfere sonore minimaliste, in dialogo con le opere di Maria Nordman, Meg Webster, Dan Flavin e James Turrell.

 

Il percorso inizierà con “Varese Room” di Maria Nordman in cui l’oscurità e la sensazione di essere sospesi nel vuoto saranno amplificati e intensificati dai vocalizzi dell’artista; i visitatori saranno guidati lungo una passeggiata sonora nel parco, che andrà a sollecitare l’ascolto dei suoni dell’ambiente e dell’uomo che si muove al suo interno; si giungerà a questo punto a “Come of Water” di Meg Webster. Il percorso proseguirà con un’immersione nel “Varese Corridor” di Dan Flavin in cui il ritmo dei 207 tubi al neon, di tre diversi colori intersecati e alternati, sarà enfatizzato dallo strumento vocale. Infine si arriverà all’opera “Sky Space I” di James Turrell che, per l’occasione, si trasformerà in un teatro di luce naturale e suono.

 

Il 21 luglio toccherà ad Andrea Chiodi - regista teatrale e direttore artistico del Festival Tra Sacro e Sacro Monte - che si confronterà con natura e spazio. La natura e le sue proporzioni incarnano, per Giuseppe Panza, lo spazio ideale, proiezione di un mondo perfetto. Villa Panza, che sin dall’inizio diviene materia e fonte della ricerca estetica del collezionista, è l’emblema della relazione simbiotica tra architettura, natura e paesaggio.

 

Partendo dalla monumentale carpinata, che spinge l’occhio verso l’orizzonte, Andrea Chiodi guiderà, attraverso suggestioni dei brani letterari e poetici, il visitatore all’osservazione del cielo stellato per cui il parco della villa offre un ottimo punto di vista. Il percorso si concluderà con l’opera di Bene Highstein “Twelve Part Vertical Pipe Piece” (1973): una linea di pali equidistanti inseriti verticalmente nel terreno, attraverso cui l’artista rivela lo spazio naturale fatto di distanze, angolazioni, linee parallele o convergenti, perpendicolari od oblique. 

 

Il progetto, in collaborazione con il Festival Tra Sacro e Sacro Monte, intende creare e nutrire legami di pensieri e contenuti tra diverse realtà che operano nel mondo della cultura varesina. 

 

 

° ph Giacomo Brini / Danilo Puccioni / Simone BorghiniStefano Bertoncini / Federico Buscarino

 

 



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